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E in Italia… contiamo le pecore!

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Scritto da R C
La mancanza di sonno ha effetti molto negativi su tutto l’organismo e un buon sonno è per tutti una necessità.

Ad ogni latitudine corrispondono però modalità diverse di vivere questo importante momento durante la nottata…o, in molti casi…durante la giornata!

Ritmi troppo stressanti durante le ore diurne possono condizionare l’intensità e la durata del riposo notturno e non è certo un caso se in Occidente – e in Europa soprattutto – i disturbi del sonno sono sempre più diffusi e, a volte, non basti “contare le pecore” per abbandonarsi tra le braccia di Morfeo.

Anche in Italia, tra nord e sud, sopravvivono abitudini diverse: in meridione c’è l’abitudine del “pisolino” pomeridiano, da far risalire a temperature spesso troppo calde per potersi dedicare al lavoro tra le 13 e le 16. A Milano, invece, è tutta una corsa, e spesso il tempo dedicato al sonno viene considerato “tempo perso” perché sottratto ad attività in apparenza più costruttive…

La siesta, nei paesi latini, è un “must”, sempre per cause legate alla temperatura esterna, ma si tratta, oggi più che mai, di un’abitudine “controversa”: secondo alcuni studi, ad esempio, la produttività della Spagna sarebbe inferiore a quella di altri Paesi europei proprio a causa di questa “pausa” pomeridiana. Di contro, numerose ricerche hanno dimostrato che il riposo pomeridiano può fornire benefici alla salute ed uno studio recente ha messo in luce una relazione significativa tra la siesta e la diminuzione dell’ipertensione.

Paese che vai…a latitudini opposte, un’altra ricerca, dell’Università del Michigan, invece, ha cercato di spiegare il perché dell’inemuri giapponese, letteralmente «l’essere presenti mentre si dorme»: Il Giappone, Paese in cui si dorme meno al mondo, “ha fatto del micro sonnellino in pubblico una sorta di rito, arrivando anche a dargli un nome specifico”. Un’abitudine a quanto pare diffusissima, questa sorta di breve riposo “in pubblico” – praticato in ufficio, spesso in una sala apposita o alla propria scrivania, ma anche in autobus -, è vissuta come normale, forse proprio perché lì «i ritmi di lavoro sono molto pesanti e si cerca di riposare appena possibile». Coscienti del problema, le aziende nipponiche hanno deciso di prendere provvedimenti per salvaguardare la produttività e la qualità del lavoro. Così, per evitare che i propri dipendenti siano sempre stanchi ed inefficienti, le imprese consentono ai lavoratori di riposarsi sul posto di lavoro per 30 minuti.

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