Dopo un ictus, il cervello mette in atto un raffinato “meccanismo di autodifesa” cambiando lo schema di comunicazione tra le diverse aree cerebrali, in modo da isolare e circoscrivere il più possibile l’attività neurale patologica dovuta al trauma e salvaguardare l’attività neurale fisiologica sana.
A scoprirlo è una ricerca pubblicata sulla rivista “Neurorehabilitation and Neural Repair”, condotta da Pietro Caliandro, dell’Istituto di Neurologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – Fondazione Policlinico Gemelli di Roma.
Sulla base di questa scoperta – spiegano i ricercatori – in futuro, studiando con un elettroencefalogramma le modifiche delle connessioni cerebrali, nei giorni immediatamente successivi all’ictus, si potrebbero avere informazioni sul grado di recupero che potrà ottenere il paziente e quindi personalizzare le terapie riabilitative.
Fonte: Adnkronos