Occhio alla trappola: quando sta per morire libera tossine che stimolano la voglia di dolce
La voglia di mangiare qualcosa di dolce, soprattutto dopo una giornata stressante, non è solo bisogno di coccole, ma può essere il campanello d’allarme che annuncia il ritorno della nemica più temuta: la Candida albicans. Un fungo del genere Candida che, nonostante il nome aggraziato, produce effetti molto fastidiosi. Il 75% delle donne l’ha “incontrat” almeno una volta nella vita e il 40-45% più di una. L’episodio acuto, per quanto fastidioso, di solito si risolve in qualche giorno anche spontaneamente o con farmaci specifici locali e per via generale. Il vero problema è per quel 10% di donne che soffre di Candidosi ricorrente e che non riesce a liberarsene.
La Candida ricorrente diventa un tormento fisico e psicologico. Molte donne le hanno provate tutte o quasi, spesso senza successo: terapie naturali, omeopatia, fitoterapia, ipnosi ed anche le tante bufale del web. In realtà poche sostanze funzionano realmente nella prevenzione delle recidive e, comunque, occorre cambiare il proprio stile di vita, perché l’approccio al problema va affrontato a 360° riferendosi comunque ad uno specialista esperto in patologie vulvo-vaginali.
Le regole comportamentali e l’alimentazione sono importanti almeno quanto la terapia.
Il fai-da-te con farmaci, anche naturali ma inappropriati, può peggiorare i sintomi e predisporre ad ulteriori recidive. Infatti la Candida è un germe opportunista che normalmente vive come ospite nell’intestino e nella vagina di molte donne senza determinare problemi, tuttavia, quando si verificano particolari condizioni, può diventare patogeno. Spesso compare dopo un rapporto sessuale non tanto per contagio quanto perché durante il rapporto, se la lubrificazione è carente o il rapporto è stato molto duraturo, si possono creare piccole abrasioni vaginali che alterano la mucosa, favorendo una rapida replicazione del fungo.
In fase acuta, e anche al primo episodio, la Candida va curata sempre anche con gli antimicotici orali, al fine di bloccare la replicazione del fungo nell’intestino, serbatoio primario dell’infezione.
La strategia terapeutica deve correggere i fattori predisponenti e potenziare le difese immunitarie, ma soprattutto deve eradicare l’infezione e bonificare i suoi serbatoi naturali: intestino e vagina. Basilare è l’esecuzione da parte del Ginecologo di una vulvo-colposcopia, per valutare eventuali infezioni concomitanti da Papillomavirus (HPV) ed escludere la presenza di un ectropion del collo dell’utero, comunemente chiamato piaghetta, che diventa un importante serbatoio d’infezione per chi soffre di candidosi ricorrente. L’ectropion va trattato con ovuli vaginali riepitelizzanti o vaporizzato con il laser.
Per le terapie intestinali l’aiuto viene dalla natura. La Pseudowintera e il Beta-Glucano sono sostanze naturalmente antimicotiche e antimicrobiche che agiscono sui focolai intestinali, se usati per lunghi periodi aumentano le difese immunitarie locali e riequilibrano la produzione della normale flora intestinale fungendo da probiotici.
- La Pseudowintera colorata è una pianta antica che cresce in una riserva protetta all’interno del Parco Nazionale di Kahurangi in Nuova Zelanda. Produce il Polygodial, una sostanza attiva nei confronti di numerosi ceppi di funghi e che contiene una buona quantità di flavonoidi ad elevato potere antiossidante. Il fatto che sia comparsa sulla terra circa 65 milioni di anni fa la rende una sorta di fossile vivente giunta a noi proprio grazie alle sue capacità naturali di difesa contro funghi e parassiti.
- Il Beta-Glucano è un elemento naturale di origine vegetale che si trova sulle pareti delle cellule di lievito o nei funghi e che, esercitando un’azione simile all’estratto di Echinacea (ma più potente), sviluppa le difese immunitarie.
Psudowintera e Beta-Glucano in sinergia come in Kolorex Forte, assunti per 2-4 mesi, sono particolarmente utili nelle donne affette da candidosi, che soffrono anche di cistiti ricorrenti (uno dei principali motivi di assunzione di antibiotici) o che lamentano disturbi intestinali come meteorismo e stpsi. La loro azione viene poi ulteriormente potenziata da una dieta povera di zuccheri e lieviti, che dovrebbe essere osservata per qualche mese almeno.
Pseudowintera con Tea Tree Oil ed Aloe per uso topico, in ovuli o crema vaginale, sono un mix molto efficace come coadiuvante nel trattamento acuto della candidosi vulvo-vaginali. In particolare, leniscono il bruciore che si scatena come conseguenza del prurito o quando l’infezione è provocata da ceppi di Candida non albicans, come la Candida Glabrata o la Krusei. Gli ovuli con acido borico o con lattoferrina sono invece utili subito dopo il ciclo mestruale in quanto creano un “ambiente sfavorevole” alla replicazione della Candida in questo specifico periodo critico.
Quando invece la causa scatenante è lo stress psico-fisico andrebbe anche assunta, a cicli di tre mesi, la Papaya fermentata a lunga fermentazione (Immun’Âge) per contrastare i radicali liberi e le altre sostanze tossiche prodotte dall’organismo come risposta al logorio della vita quotidiana. La Papaya fermentata oltre all’elevata efficacia antiossidante aumentare anche le naturali difese dell’organismo.
Tutto ciò che favorisce aumento dell’umidità intima (abiti attillati, collant, biancheria colorata e sintetica), un’igiene scorretta, l’uso di detergenti aggressivi, l’abuso di farmaci (specie antibiotici) predispone all’infezione. Anche ansia e stress e un atteggiamento mentale negativo giocano un ruolo importante perché abbassano le difese immunitarie.
Gli alimenti che aumentano la fermentazione intestinale, creando disbiosi (cioè crescita di germi patogeni nell’intestino), vanno banditi. La Candida si nutre di zuccheri semplici e agenti lievitanti. Rinunciare per mesi a pane, pasta, pizza, latticini, dolci e buona parte di frutta e verdura zuccherina può gettare nello sconforto, ma il rovescio della medaglia è che oltre a stare meglio si può tornare in buona forma fisica, soprattutto in vista dell’estate.
Dott.ssa Fiammetta Trallo, Medico Chirurgo Specialista in Ginecologia e Giornalista della Salute