Una possibilità per ricordare nomi, eventi e storie “rubate” dall’Alzheimer.
Le memorie perdute possono essere recuperate, magari con l’aiuto del laser, come hanno dimostrato i ricercatori della Columbia University in uno studio riportato sul “New Scientist”.
Questo dimostrerebbe che l’Alzheimer non distrugge i ricordi, ma piuttosto blocca la capacità di riportarli alla mente, spiega Christine Denny della Columbia University.
Lo studio, condotto sui topi, suggerisce dunque che i “buchi” nella memoria, legati all’Alzheimer, non sono frutto di ricordi cancellati per sempre, ma solo bloccati. Ricordi che potrebbero essere risvegliati attivando artificialmente i neuroni che li custodiscono.
I ricercatori, infatti, hanno scoperto che, usando una tecnica chiamata optogenetica, si potevano riattivare i ricordi perduti per via dell’Alzheimer. Applicando una luce laser blu nel cervello sono stati in grado di stimolare i neuroni giusti, “riaccendendo” il ricordo di un evento pauroso: i topolini, che prima erano indifferenti se sottoposti ad uno stimolo evocativo, dopo si paralizzavano dalla paura.
Questo mostra che le memorie perdute in realtà possono essere recuperate. Certo, l’optogenetica non è una tecnica che può trovare facile applicazione nelle persone, ma in futuro farmaci mirati o tecniche, come la stimolazione cerebrale profonda, potrebbero aiutare le persone con Alzheimer a ritrovare i ricordi persi, spiega Denny. Ora il prossimo passo sarà confermare se lo stesso meccanismo di conservazione e recupero dei ricordi è attuabile nei malati “umani” di Alzheimer.
Fonte: Adnkronos