Dr. Giorgio Crucitti, specialista in chirurgia toracica e medicina funzionale – 1° PARTE
<<Quando parliamo di “sintomi vaghi ed aspecifici”, definiti anche MUS (Medical Unexplained Symptoms), dobbiamo dire che ne sono stati codificati circa una quarantina e tra questi troviamo: stanchezza o affaticamento persistenti, sindrome premestruale, dismenorrea, spotting, alterazione del ritmo mestruale, insonnia o risvegli notturni, sonnolenza persistente, ansia o apatia, palpitazioni, fame serale o notturna e desiderio di carboidrati, bruciori di stomaco, nausea, gonfiori addominali oppure stipsi o diarrea o colite, mani e piedi freddi, sudorazione notturna, etc.
Un’analisi condotta in Italia presso gli studi di medicina generale su oltre 25.000 pazienti (età media 45 anni) ha evidenziato che soltanto il 4% del campione analizzato godeva di buona salute. Il 40% presentava uno o più sintomi vaghi ed aspecifici ed i soggetti che rientravano nel restante 56%, oltre a presentare dei sintomi vaghi erano anche affetti da patologie conclamate (neoplasie, malattie autoimmuni, malattie neurodegenerative, etc.). Oggi sappiamo che tutti questi sintomi vaghi ed aspecifici e le patologie conclamate hanno una caratteristica in comune: l’infiammazione cronica.
Ma in che modo si produce quest’infiammazione cronica che è la vera responsabile dell’insorgenza dei MUS? Per rispondere a questa domanda dobbiamo chiarire il concetto di stress.
Stress significa carico o pressione che arriva dall’esterno e a cui l’organismo stressato deve rispondere per sopravvivere. Si parla di stress quando l’individuo sta opponendo una certa resistenza a pressioni esterne; i meccanismi di resistenza attivati sono identici a prescindere dal tipo di stressore.
Gli stressori più comuni possono essere suddivisi in psichici, relazionali, alimentari, infettivi (infezioni microbiche subcliniche) e ambientali (conservanti, metalli pesanti, pesticidi, fungicidi, elettrosmog).
Questa reattività di fronte agli stimoli stressanti è possibile grazie all’intervento del sistema neurovegetativo (ortosimpatico e parasimpatico) e delle cellule immunitarie e alla secrezione di una serie di ormoni, di citochine e peptidi. Ma se la reazione allo stress si protrae nel tempo e non è seguita da un’adeguata fase di recupero i tessuti vanno incontro ad una serie di modificazioni che caratterizzano il quadro dell’infiammazione cronica o “inflammaging”.
La permanenza cronica in fase di reattività produce esaurimento ormonale e gli ormoni sessuali (testosterone, progesterone, estrogeni) sono i primi ad andare in deficit.
È questa la causa dei sintomi vaghi a carico dell’apparato riproduttivo come sindrome premestruale, spotting, dismenorrea etc. Nell’infiammazione cronica vengono secrete delle molecole, da parte del grasso viscerale e delle cellule immunitarie, denominate citochine proinfiammatorie.
Tutte queste citochine hanno la capacità di produrre danno a carico di qualsiasi tessuto mediante l’attivazione della sintesi di una molecola fortemente ossidante chiamata perossinitrito. Questa molecola è la vera responsabile del danno a cellule e tessuti e a sua volta può innescare la produzione di altre molecole ossidanti innescando un circolo vizioso autopoietico ed autoreferenziale>>.
Il dr. Crucitti spiegherà come contrastare l’inflammaging e l’insorgenza dei MUS nei prossimi “Consigli dell’esperto”.