Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e principalmente vivere.
A dirlo è il Dalai Lama.
Quando le preoccupazioni del passato e le incertezze sul futuro dominano il pensiero e le emozioni per lunghi periodi, l’equilibrio psicofisico del presente può essere inevitabilmente compromesso. Per non parlare poi della difficile gestione del costante stress adattativo che oggi rappresenta per quasi tutti una componente dominante dello stato di salute.
Chi vive queste esperienze è consapevole degli stati emozionali che ne derivano. Ciò che spesso non comprende è perché, pur conoscendone le ragioni, reagisce mettendo in atto risposte psicoemozionali e comportamentali automatiche al di fuori di ogni controllo razionale. La causa è da ricercare nell’inconscio o, per meglio dire, nel disequilibrio tra le emozioni a livello cosciente, che vengono elaborate a livello della corteccia cerebrale, e quelle memorizzate nel cervello emotivo.
La psicoterapia ha il compito di far emergere queste emozioni profonde per poterle elaborare e quindi comprenderle e razionalizzarle. Ma non tutte le persone sono disposte a scavare nel loro profondo, in primis per l’impegno che il percorso richiede, tempo e soldi, ma anche perché spesso si ritiene, a torto o ragione, di essere solo in un momento di difficoltà temporanea. Proprio per queste ragioni, negli ultimi anni ha preso sempre più piede la figura del counselor. La differenza è il focus temporale: lo psicoterapeuta è più centrato sul passato della persona, mentre nel counseling ci si focalizza sul qui e ora, ovvero sullo stato presente. Anche i tempi di durata del trattamento sono diversi in quanto nella psicoterapia sono medio-lunghi, proprio perché c’è la necessità di fare un lavoro più approfondito, mentre nel counseling sono molto più brevi.
Il supporto farmacologico sia con antidepressivi a bassi dosaggi o con blandi ansiolitici è di certo un valido aiuto che però non sempre è accettato per la paura che poi non se ne possa più fare a meno oltre che per gli eventuali effetti collaterali.
Meglio, quindi, una terapia naturale e meglio ancora la floriterapia del Dr. Bach che agisce non solo a livello fisico ma anche a livello energetico ed è in grado di far evolvere le caratteristiche individuali laddove la malattia e i suoi sintomi esprimono il risultato di uno squilibrio emozionale dello stato mentale in risposta agli eventi della vita: problemi familiari, lavorativi, sociali.
Stati d’animo negativi come insoddisfazioni, preoccupazioni, paure o depressione, alla lunga possono influenzare lo stato di salute della persona e il suo benessere in generale.
L’intuizione del Dr. Edward Bach, negli anni 30 del secolo scorso, fu comprendere che non sempre il sintomo rappresenta la malattia e che esiste, invece, una relazione tra psiche e corpo per la quale esistono anche altri metodi di cura. Questi concetti oggi sono appieno compresi tant’è che esiste una branca della medicina moderna detta PNEI, psico-neuro-endocrino-immunologia, che si occupa di studiare i meccanismi di connessione tra psiche, sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario.
La floriterapia messa a punto dal Dr. Bach agisce sia a livello fisico sia a livello energetico e può avere diverse possibilità di impiego. Aiuta ad avere una maggiore conoscenza di se stessi, contribuendo allo sviluppo armonico della propria personalità. E’ anche utile per ridurre e superare i problemi legati a stati di shock o a stati emozionali negativi. Non cura la malattia, ma contribuisce a sbloccare la forza reattiva di un individuo e a mobilitare le forze interiori per innescare cambiamenti positivi.
Edward Bach ha individuato 39 essenze floreali, ognuna delle quali agisce sull’emotività in modo diverso e ha elaborato per ogni stato mentale il rimedio floreale più adatto. Ogni essenza lavora sul riequilibrio degli atteggiamenti emozionali negativi che favoriscono l’insorgere dei disturbi più vari tenendo conto della personalità dell’individuo.
Curarsi con i fiori di Bach ci spinge anche a conoscere meglio chi siamo nel profondo, attraverso quella fase delicata che è la scelta del rimedio adatto a noi. Sono indicati anche per i bambini perché non hanno effetti collaterali, non creano dipendenza e non vi è rischio di iperdosaggio. I bambini sono peraltro i migliori fruitori dei fiori di Bach perché non hanno preconcetti e reagiscono in maniera veloce e duratura. Non vi sono particolari controindicazioni, tranne per quella che viene chiamata crisi di consapevolezza, e che consiste in un acutizzarsi dei sintomi poco prima della guarigione.
Negli ultimi decenni, tuttavia, il campo energetico dell’uomo è molto cambiato per cui si è reso necessario un adattamento vibrazionale alla formula originaria.
La formulazione delle essenze floreali Nomabit®, oltre all’essenza base, comprende il relativo accordo di potenza che permette un’azione profonda sui disturbi psicosomatici e non solo sui sintomi, per integrare le disarmonie, regolare le risposte disfunzionali da stress e per promuovere un significativo riequilibrio emozionale.
La compliance risulta ottima grazie alla semplice posologia che prevede un’assunzione serale prima di addormentarsi. Non serve quindi assumere dosi ripetute nell’arco della giornata. Alla sera, nella fase di passaggio fra il conscio e l’inconscio, l’essenza risulta particolamente efficace per lo scopo specifico del disequilibrio emozionale che si vuole normalizzare.
Le essenze Nomabit® sono disponibili in granuli e spray.
I granuli monodose sono indicati quando vi è la certezza della prescrizione della singola essenza floreale. Questa formulazione garantisce un’azione di sicuro impatto e profondità sul quadro emozionale del paziente promuovendone l’integrazione e l’evoluzione con un’unica dose settimanale di globuli da sciogliere in bocca prima di coricarsi.
Gli spray sono invece per uso immediato e quindi in ogni momento della giornata. Le confezioni “spray” sono schermate e protette da uno speciale materiale isolante per evitare possibili inquinamenti da campi elettromagnetici presenti nell’ambiente domestico (cellulari, computer o altri dispositivi elettronici) o da interferenze e campi esterni (antenne, metal detector, reti di trasmissione).
La floriterapia non è una cura fai-da-te. La prescrizione, oltre che dal medico o dal farmacista, può essere fatta anche dal naturopata e comunque da ogni specialista che abbia seguito una specifica formazione floriterapica.
Dr.ssa Fiammetta Trallo, Medico Ginecologo, Giornalista della salute