Dr. Giorgio Crucitti, specialista in chirurgia toracica e medicina funzionale – 2° PARTE
Quali sono le strategie che abbiamo a disposizione per contrastare l’inflammaging (sintesi di infiammazione cronica ed ageing) e quindi l’invecchiamento patologico e la malattia? Tutte le strategie messe in atto devono essere capaci di ridurre la sintesi di citochine proinfiammatorie e di perossinitrito attraverso la nutrizione, l’attività fisica, l’eliminazione o la correzione dei fattori di stress e la supplementazione (fitoterapici, sali minerali, vitamine, oligoelementi e aminoacidi), come spiega il Dr. Crucitti:
<<L’alimentazione è uno dei più importanti stressori esistenti in natura. Infatti, alcuni alimenti hanno la capacità di influenzare la reattività neurovegetativa e altri di stimolare la reazione di recupero post-stress.
Quindi è chiara l’importanza di distribuire gli alimenti in maniera tale da favorire questo ritmo “stress-recupero” anziché contrastarlo. Se per esempio la sera assumiamo carboidrati, nervini, grassi saturi, ecc. stiamo contrastando il ritmo, apportando alimenti in grado di liberare citochine pro-infiammatorie; se lo facciamo ogni giorno per oltre un mese ecco che il nostro organismo instaura una reazione cronica a questo stressore aumentando la fase di stress a scapito della fase di recupero.
L’alimentazione influenza la nostra salute anche attraverso il carico di acidità renale (PRAL). Diversi studi hanno dimostrato che un alimento con PRAL positivo apporta molecole acide al rene e quindi all’organismo contribuendo all’acidificazione della matrice extracellulare. Appartengono a questa categoria tutti gli zuccheri raffinati, le proteine e i grassi animali.
L’acidità della matrice è una delle cause principali della destrutturazione della componente ossea (osteopenia e osteoporosi): le molecole basiche, di cui l’osso è ricco, vengono infatti trasferite agli altri tessuti per contrastare la crescente acidosi.
Gli alimenti vegetali sono un valido aiuto per ridurre l’infiammazione, inoltre migliorano le fasi di recupero perché contengono delle molecole capaci di ridurre direttamente l’infiammazione cronica e quindi il perossinitrito. Tra queste la Niacina (Vitamina B2), la Tiamina, la Riboflavina, l’Acido alfa lipoico, l’Ascorbato (Vitamina c), il Resveratrolo, il Magnesio, gli Acidi Grassi Omega 3 (EPA e DHA) ed i Beta caroteni (licopene, luteina, zeaxantina).
Inoltre, diversi studi hanno dimostrato che durante l’attività fisica il muscolo libera le cosiddette miochine con attività:
- antinfiammatoria
- antiadipogenica
- stimolante dei fattori di crescita della plasticità dei neuroni.
Grazie all’attività fisica moderata e regolare e ad un’alimentazione ricca di vegetali è dunque possibile contrastare la sintesi di citochine pro–infiammatorie con la conseguente riduzione del perossinitrito e dei processi di invecchiamento e malattia.
Qualora ciò non bastasse, a causa di stili di vita troppo sedentari o abitudini alimentari scorrette, anche l’integrazione può essere un valido aiuto. Assumendo, ad esempio, Sali minerali alcalinizzanti specifici – Calcio, Magnesio, Sodio e Potassio – è possibile tenere sotto controllo il livello di acidosi ripristinando l’equilibrio acido-base in modo da non sovraccaricare i reni di tossine acide da eliminare.>>