Salute

Sindrome premestruale

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Scritto da Fiammetta Trallo

Ogni mese è la solita storia e non mi sopporto nemmeno io!

Lo affermano otto donne su dieci che soffrono di disturbi premestruali. Ma più che la componente fisica è spesso quella emotiva a complicare la vita quotidiana. Irritabilità, sbalzi d’umore, crisi di pianto e depressione. Se una coppia su due entra in crisi a causa della sindrome che precede le mestruazioni non c’è da meravigliarsi.

Sul lavoro non và meglio perché la ridotta capacità di concentrazione si riflette sul rendimento: insonnia e nervi a fior di pelle non aiutano. Anche la cefalea non è una buona compagnia, così come non lo sono i dolori muscolari e il mal di schiena. La ritenzione idrica, poi, è un vero e proprio disastro: in ‘quei giorni’ è meglio evitare di salire sulla bilancia. La notte spesso è problematica perché la tensione mammaria non consente di dormire a pancia in giù e, siccome l’appetito aumenta, la fame nervosa soprattutto di notte non è controllabile.

Tutta colpa degli ormoni! Aumento di estrogeni e prolattina causano il gonfiore mentre la riduzione brusca di dopamina e serotonina portano al calo del tono dell’umore. Alla fine arriva il flusso mestruale in molti casi liberatorio. Ma non sempre! I dolori mestruali non sono sintomi migliori né più gestibili.

Se la sintomatologia nella fase premestruale è molto intensa e debilitante, e soprattutto, se il dolore pelvico non è facilmente controllabile con un cachet è bene consultare il Ginecologo. In questi casi l’esecuzione di una accurata ecografia, meglio se per via transvaginale, serve ad escludere patologie organiche come l’endometriosi e il varicocele pelvico, per le quali esistono specifiche terapie mediche.

Le donne che necessitano di contraccezione ormonale prendono due piccioni con una fava assumendo la pillola. L’inibizione dell’ovulazione determina un blocco dell’attività endocrina dell’ovaio azzerando quelle fluttuazioni ormonali che sono tipiche della fase premestruale. Le donne che, per svariati motivi, non possono o anche solo non intendono assumere ormoni devono ricorrere a rimedi naturali e modificare gli stili di vita.

Una regolare attività fisica scarica la tensione e il dolore, migliora il mal di schiena e aiuta a dormire meglio. Annotare su un diario variazioni di umore e altri sintomi per distinguere la sindrome premestruale da altri disturbi dell’umore o fisici. Yoga, training  autogeno e ascolto di musica rilassante favoriscono il rilascio di endorfine con effetti antidolorifici e antidepressivi. Per la fame nervosa finocchi e sedano crudi di giorno. Bere un bicchiere di latte alla sera concilia il sonno per il suo alto contenuto in triptofano. Tisane rilassanti.

La naturale soluzione è l’Agnocasto (Vitex Agnus Castus), una pianta nota sin dall’antichità per i suoi effetti benefici sul sistema riproduttivo femminile, come riscontrato dal medico greco Dioscoride, autore del “De Materia Medica”. L’Agnocasto è conosciuto, inoltre, come il “pepe dei monaci”, in quanto i frutti hanno un gusto piccante e la pianta veniva coltivata dai monaci nei loro orti botanici come ana-frodisiaco per il suo potere di inibire la libido. Era usato anche dalle sacerdotesse greche che facevano voto di castità e nella Roma antica le Vestali erano solite portarne un ramoscello come simbolo della loro verginità.

L’estratto secco dei frutti dell’Agnocasto, insieme ad alcuni alimenti ricchi di magnesio (banane, carciofi, spinaci,..), rappresenta un rimedio naturale molto efficace per i disturbi della sindrome premestruale in quanto regola la produzione della prolattina (l’ormone dell’allattamento), ritenuto il principale responsabile dei disturbi premestruali.

Gli integratori a base di agnocasto vanno assunti una volta al giorno, meglio al mattino, per 4/6 mesi con inizio la prima volta dal V giorno del ciclo. Il beneficio, di solito, si mantiene per diversi mesi dopo la sospensione della terapia. Hanno un costo contenuto, non hanno effetti collaterali e il miglioramento della sintomatologia è prossimo al 90%.

Abbinare all’agnocasto, l’assunzione di magnesio nei 10 giorni precedenti il ciclo mestruale contribuisce a ridurre anche stanchezza e affaticamento oltre che migliorare le funzioni del sistema nervoso. La formulazione NAMED Mg400, a base di Magnesio in forma organica, contiene anche Biotina, Vitamina PP e vitamina B6 con effetti antiemetici e sul metabolismo di aminoacidi, lipidi, glucidi e e proteine. La carenza, anche relativa, di vitamina B6 può causare irritabilità e crampi muscolari.

Dott.ssa Fiammetta Trallo
Medico Chirurgo, Specialista in Ginecologia e Giornalista Pubblicista

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