I consigli dell'esperto Salute

Soffrire di anoressia

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Scritto da Fiammetta Trallo

Per chi soffre di anoressia l’idea di ingrassare è una perdita inaccettabile della capacità di autocontrollo e dell’autostima.

Il vero problema non è tanto la bilancia quanto lo specchio. L’immagine riflessa appare distorta nonostante le restrizioni alimentari e la magrezza eccessiva: i fianchi sono larghi, la pancia sporge e le gambe sono troppo grosse anche quando si arriva a pesare meno di 40 chili. Si inizia con una dieta per ritrovare o mantenere la linea, poi le norme dietetiche adottate diventano sempre più rigide. La mente è concentrata solo su come evitare di assumere calorie e il piacere provato nel controllare il forte senso di fame è tale che aumenta la sfida a proseguire.

La persona anoressica ritiene così di poter controllare tutto il resto della propria vita e di poter ricevere quei giudizi positivi altrui ai quali tanto anela per compensare il suo forte senso di incapacità personale.

L’anoressia nervosa è un disturbo psicogeno del comportamento alimentare, in forte aumento nei paesi occidentali. In Italia sono 3 milioni le persone interessate e il 40% di tali disturbi si manifesta tra i 15 e i 19 anni. Negli ultimi tempi si è verificato un notevole abbassamento dell’età con primi segnali che possono comparire tra gli 8 e i 12 anni. Sono interessate soprattutto le giovani donne ma il fenomeno coinvolge anche i maschi, che rappresentano il 10% circa. Secondo l’OMS, anoressia e bulimia sono tra gli adolescenti la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali.

Molte ragazze durante l’adolescenza non riescono a riconoscersi nel proprio corpo che cambia e diventa più formoso.

Nel tentativo di tenere sotto controllo questi cambiamenti, l’alimentazione può trasformarsi in un’ossessione. Se poi prevalgono obbiettivi di intraprendere attività ginniche agonistiche, artistiche, tipo danza classica, o quant’altro richieda la magrezza per realizzarli il cibo diventa il nemico numero uno.

Può essere anche una difesa all’interno di famiglie iperprotettive e soffocanti. Non riuscendo ad esprimere le proprie opinioni, il rifiuto del cibo viene utilizzato come mezzo per richiamare l’attenzione e come arma per poter rivendicare i disaccordi inespressi.

Può essere anche il rifiuto di crescere per non diventare una donna simile alle figure femminili di cui la ragazza è circondata. Eventi emotivamente stressanti come perdite affettive e lutti, il sentirsi trascurate da genitori e amici o essere vittime di bullismo per l’aspetto estetico sono situazioni che possono allontanare l’adolescente dal cibo.

I giovani sono spesso vittime della moda che nella nostra cultura riveste grande importanza e vede nella magrezza uno dei canoni più importanti della bellezza.

Molte case di moda per teenagers producono capi di vestiario che non vanno oltre la taglia M per cui per indossarli bisogna per forza essere magre. Le modelle che sfilano in passerella o posano sulle pagine dei magazine hanno sguardi spesso vuoti, appaiono quasi eteree o forse solo affamate, sembrano dire: “Se vuoi indossare questi abiti devi essere magra come me”.

L’esordio della malattia è spesso subdolo e viene confuso con i cambiamenti fisici tipici dell’età adolescenziale. Spesso ci si rivolge al medico sotto pressione dei familiari quando il calo del peso è marcato e visibile. Quando i parenti iniziano a insospettirsi, vengono messi in atto trucchetti vari: cibo nascosto o vomitato volutamente, pillole lassative e diuretiche.

La terapia richiede l’intervento di più figure professionali: psichiatra, psicoterapeuta familiare, nutrizionista ed anche ginecologo, quando si blocca il ciclo mestruale. L’assenza delle mestruazioni compare come espressione di risparmio energetico da parte del corpo che non riceve più un apporto nutritivo adeguato. Prescrivere la pillola per ripristinare il ciclo non è proponibile per il terrore che la tanto temuta ritenzione idrica possa compromettere l’immagine corporea e la magrezza a cui le anoressiche non vogliono rinunciare.

Nel 2015 in Francia è stato votato un progetto di legge che vieta alle modelle troppo magre di sfilare. L’obiettivo della legge, presentata dal socialista Olivier Véran, che è anche Medico, è combattere l’anoressia. Il provvedimento intende sanzionare l’incitamento a “ricercare una magrezza eccessiva incoraggiando restrizioni alimentari prolungate che abbiano come effetto l’esposizione di una persona a un pericolo di morte e di compromissione diretta della sua salute”. Quindi, incitare a dimagrire troppo, in Francia, è reato e può costare fino a un anno di carcere e 10mila euro d’ammenda. Le agenzie francesi di modelle non possono più far sfilare donne e ragazze il cui indice di massa corporea sia inferiore a 16.

Dott.ssa Fiammetta Trallo
Medico Chirurgo, Specialista in Ginecologia e Giornalista Pubblicista

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