“Oggi i maschi vivono in un ambiente che li rende meno fertili rispetto a qualche generazione precedente, soffrono più spesso di patologie andrologiche e, attratti dalla sessualità virtuale, finiscono per allontanarsi da quella reale”.
A spiegarlo ad Adnkronos Salute è Carlo Foresta, ordinario di Endocrinologia all’Università degli Studi di Padova, in occasione della Giornata internazionale dell’uomo, che si è celebrata il 19 novembre.
Il maschio 2.0 è decisamente in crisi: i giovani tra chat, smartphone e tablet sono sempre più soli, ancorati a un’idea antica di virilità che li allontana da una donna sempre più emancipata.
Inoltre “I giovani, figli di una civiltà che ha modificato negativamente l’ambiente in cui vivono, portano i segni dell’influenza dell’inquinamento indotto dalle conseguenze dei prodotti derivanti dalle sostanze chimiche e dalla plastica (disturbatori endocrini) che determinano modificazioni del sistema endocrino riproduttivo e sessuale. È ormai accertato, dalla letteratura scientifica internazionale, che queste sostanze riducono il potenziale di fertilità del maschio e determinano un aumento del tumore testicolare”.
Fonte: Adnkronos