I consigli dell'esperto Salute

Come convivere con l’evoluzione tecnologica?

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Scritto da Fiammetta Trallo
Le 10 regole della Società Italiana di Medicina Ambientale

Nel mondo che ci circonda è di fatto impossibile evitare l’esposizione ai campi elettromagnetici o CEM: dovremmo vivere in una campana di vetro schermata. La crescita esponenziale di reti di connessione e oggetti elettronici di uso quotidiano ha incrementato l’emissione di onde elettromagnetiche potenzialmente pericolose per la salute, sia a casa sia nell’ambiente di lavoro, specie se ipertecnologico.

La scienza non ha ancora individuato i possibili effetti biologici sull’uomo e quindi le misure di protezione più efficaci da adottare. Gli effetti noti dei CEM a bassa frequenza, nel breve e medio termine, sono la stimolazione dei tessuti eccitabili come nervi e muscoli, mentre il riscaldamento dei tessuti è tipico delle alte frequenze e si verifica solo ad esposizioni molto elevate.

C’è da chiarire se esposizioni prolungate a bassi livelli di CEM abbiano alla lunga un ruolo nell’insorgenza di tumori e malattie degenerative. Solo per la leucemia infantile è stata dimostrata un’associazione tra esposizione residenziale a campi magnetici ELF (Extremely Low Frequency) e raddoppio del rischio di sviluppare tale malattia. Le radiazioni ELF sono catalogate in classe 2B come “possibilmente cancerogene” mentre per le radiofrequenze è in atto uno studio internazionale chiamato “Interphone” per far luce sugli effetti della telefonia mobile.

Particolare attenzione è posta proprio ai possibili effetti negativi sulla salute dovuti all’uso del cellulare a causa della stretta vicinanza alla testa e ai tessuti cerebrali.

In casa la maggiore esposizione oltre che con computer e microonde si verifica proprio con il cellulare. Nei soggetti più sensibili l’uso prolungatao di pc, tablet e smartphone può indurre ansia, stanchezza, cali di memoria, insonnia, poca attenzione e mal di testa. Ma la vera preoccupazione è che non sappiamo cosa ciò comporterà per la salute dei ragazzi di oggi che usano telefonini tutto il giorno.

Impianti di telecomunicazioni, dispositivi elettronici Wi-Fi, telefonia mobile e linee elettriche ad alta tensione devono rispondere a regolamentazioni internazionali e nazionali che fissano i limiti delle emissioni. Nei confronti degli effetti nocivi accertati esiste una protezione che in Italia è garantita anche dai controlli delle Agenzie Regionali Prevenzione e Ambiente (ARPA). La veloce evoluzione tecnologica non ci consente però di avere dati sugli effetti biologici nel lungo termine.

Per mantenere le esposizioni ai più bassi livelli possibili la Società Italiana di Medicina Ambientale o Sima propone 10 regole di buon senso:

  1. evitare la permanenza prolungata vicino al forno a microonde in funzione;
  2. collocare i babyphone a distanza dal lettino, programmando l’unità bambino sulla funzione di attivazione vocale;
  3. impiegare le apparecchiature elettroniche alla massima distanza possibile;
  4. non dormire tenendo lo smartphone, magari anche in carica, radiosveglia o segreteria telefonica sul comodino;
  5. in casa, non tenere apparecchi elettronici accesi inutilmente;
  6. far usare ai bambini le apparecchiature, inclusi cellulari, il più tardi possibile per ridurre i tempi di esposizione delle nuove generazioni per le quali l’esposizione inizia in età precoce rispetto a quelle precedenti;
  7. usare i cellulari in condizioni di alta ricezione del segnale e in zone ad alta copertura dalle reti di telefonia mobile. Meglio chiamate brevi, diversamente usare auricolari e viva-voce. I cellulari di recente generazione sono ad assorbimento elettromagnetico più basso;
  8. limitare l’uso di telefonino, PC portatile e tablet con scheda Wi-Fi attivata all’interno di un’auto in movimento;
  9. posizionare le antenne dei sistemi Wi-Fi, bluetooth e reti senza fili in ambienti domestici meno frequentati. Nell’uso del laptop, meglio interrompere la connessione Wi-Fi per evitare che la continua ricerca di una rete generi inutili esposizioni;
  10. progettare la struttura dei luoghi e delle postazioni di lavoro, cosi come delle abitazioni civili, in modo tale da minimizzare l’esposizione ai CEM.
Il consiglio: evadere da questa overdose tecnologica appena possibile ed immergersi nella natura. Passeggiare all’aria aperta o camminare a piedi nudi sulla spiaggia, su un prato o in un parco, almeno dieci minuti ogni giorno senza auricolari per la musica e senza telefonino, consente di rigenerare sia il corpo sia la mente.

Dr.ssa Fiammetta Trallo
Medico Chirurgo Specialista in Ginecologia e Giornalista della Salute

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