I consigli dell'esperto

Chemioterapia 100 domande 100 risposte

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Scritto da Fiammetta Trallo
La lettura del libro, “Chemioterapia 100 domande 100 risposte”, consultabile su www.Aiom.it, può essere un valido aiuto per le tante persone che devono accettare e affrontare una diagnosi di cancro con le inevitabili paure che questa malattia porta con sé.

Oggi, in Italia il 63% delle donne ed il 54% degli uomini colpiti dal cancro sconfiggono la malattia. Nel rispetto delle scelte del paziente, gli oncologi e tutti gli altri specialisti che ruotano intorno al “pianeta cancro” devono lavorare per fornire ai malati corrette informazioni, ma anche saperne ascoltare i bisogni, le speranze e le paure.

Colloquio e dialogo servono a far comprendere in primis che la chemioterapia si è evoluta e resta ancora una terapia insostibuile per molte neoplasie. Questa consapevolezza da parte dei malati è la base per ottenere una piena condivisione del progetto di cura e per evitare perdita di fiducia o rinuncia alle terapie. Ma anche per far sì che le persone affette da tumori non diventino preda di promesse terapeutiche infondate.

Nonostante i progressi ottenuti con altre terapie, come i farmaci a target molecolare e l’immuno-oncologia, sui farmaci chemioterapici si continua a fare ricerca per individuare quelli più efficaci e meno tossici rispetto al passato. Oggi, infatti, molti nuovi trattamenti sono somministrati in combinazione o in sequenza con la chemioterapia tradizionale per ridurre gli effetti collaterali e migliorare le percentuali di guarigione a oltre 5 anni dalla diagnosi.

Il libro “Chemioterapia 100 domande 100 risposte pubblicato da Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) si propone di spiegare come la chemioterapia, negli ultimi 30 anni, si è evoluta in positivo diventando “più dolce”. Con le dovute differenze a seconda del tipo di tumore, dello stadio della malattia e della finalità della cura, oggi sono disponibili terapie che non inducono nausea e vomito, non provocano la perdita dei capelli, rispettano la produzione di globuli bianchi, rossi e piastrine da parte del midollo osseo e sono meno impattanti per le mucose.

Ma soprattutto, i nuovi farmaci chemioterapici migliorano le percentuali di guarigione dopo la chirurgia e prolungano la sopravvivenza e la qualità della vita in un numero di malati sempre più elevato. Una guida dettagliata, quindi, per fornire risposte chiare e corrette alle tante domande poste o solo pensate sia da chi deve affrontare questa cura sia dai loro caregiver.

Se il 68% degli italiani ha ancora paura della chemioterapia, è proprio perché non sa che i farmaci utilizzati sono meno aggressivi e che è possibile controllarne gli effetti collaterali, inoltre l’80% ignora l’esistenza di terapie complementari che riducono in maniera rilevante gli effetti collaterali permettendo il regolare svolgimento della vita quotidiana.

Lo rivela un sondaggio Aiom sul grado di conoscenza che gli italiani hanno sulla cura che da oltre 70 anni è il punto di svolta della lotta ai tumori e che è ancora insostituibile nella cura della maggioranza delle neoplasie maligne. Da questa inchiesta emerge anche che il 53% degli intervistati ritiene che la chemio non permetta di condurre una vita normale e il 37% sostiene che è addirittura un trattamento superato.

Reminiscenze del passato a cui si aggiungono le tante mistificazioni, prive di fondamento, pubblicizzate dal popolo delle fake news per screditare l’efficacia della chemioterapia e allontanare i pazienti oncologici dall’unica cura possibile.

Sono ben noti fatti di cronaca che riportano come chi, a fronte di una diagnosi di tumore, rifiuti la chemioterapia per rivolgersi a santoni e a terapie non validate, accelerando di fatto il decorso della malattia.

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Fiammetta Trallo

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