Alimentazione

Frutta estiva, la dieta ringrazia

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Scritto da R C

La frutta estiva riempie il piatto – e la vista! – con un arcobaleno di colori. Colori che rappresentano altrettante virtù benefiche per l’organismo.

Il giallo/arancio, ad esempio, di albicocche, melone, ananas, pesche gialle, papaia e mango, è garanzia di un ottimo apporto di flavonoidi e carotenoidi che aiutano le cellule a difendersi dai radicali liberi e rafforzano le difese dell’organismo. Il betacarotene, uno dei carotenoidi più conosciuti, infatti, è un potente antiossidante, efficace per la protezione della pelle dai danni dei raggi ultravioletti e per prevenire l’infarto e alcuni tipi di tumore. Parte di questa sostanza viene trasformata dall’organismo in vitamina A, indispensabile per la salute della vista.

Ciliegie, fragole, anguria, fichi d’india, mirtilli, lamponi, che sfoggiano tante gradazioni di rosso, dal rosa al violaceo, sono ricchi di antocianine e licopene. Le antocianine sono un toccasana per la circolazione sanguigna e agiscono da fattori di prevenzione nella formazione dell’aterosclerosi e delle patologie cardiache e a carico dell’apparato circolatorio. Il licopene, invece, esplica attività antiaging grazie al suo alto potere antiossidante. Occorre ricordare che la concentrazione di sostanze benefiche per l’organismo risulta massima a maturazione completa.

Buoni, e non solo perché ricchi di gusto, ma anche perché fanno bene, i frutti estivi non incidono sulla dieta e, anzi, sono importanti alleati nella lotta contro il sovrappeso. Tra i frutti più “leggeri”: le fragole forniscono 33 calorie ogni 100 g, ma ben 58 mg di Vitamina C; i frutti di bosco meno di 40 Kcal; le albicocche e le pesche circa 43 Kcal.; le ciliegie 50 Kcal. e la succulenta anguria solo 30 calorie ogni etto.

Anche la Papaya è un frutto esotico noto da sempre per essere un concentrato di virtù benefiche perché particolarmente ricca di Vitamina C, polifenoli antiossidanti ed è provvisto di un enzima che aiuta la digestione (papaina), ma negli ultimi anni la scienza ha scoperto che il frutto fresco, se colto ancora acerbo e sottoposto ad un esclusivo processo di biofermentazione di 10 mesi, dà origine ad una sostanza le cui caratteristiche sono diverse rispetto a quelle di partenza.

Nell’FPP® – Fermented Papaya Preparation – il contenuto di proteine e carboidrati tipico del frutto fresco, che è di per sé un buon energetico grazie proprio al contenuto di zuccheri, infatti, viene profondamente modificato, originando un complesso di nuove sostanze, chiamate ß-Glucani, che vanno a riequilibrare il sistema redox e a potenziare la risposta immunitaria dell’organismo.  In questo modo, la papaya si trasforma da semplice frutto con proprietà digestive ed energetiche, in vero e proprio “functional food”, cioè un alimento che, con una marcia in più, aiuta a migliorare le difese immunitarie in modo del tutto naturale.

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