Alimentazione

Stagione di funghi, attenzione a raccogliere solo quelli commestibili

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Scritto da R C

In autunno cadono le foglie e…spuntano i funghi!

Attenzione però, perché la raccolta “fai da te” e la conservazione possono nascondere dei pericoli. Aumentano, infatti, durante questo periodo dell’anno, le intossicazioni, nella maggior parte dei casi dovute non tanto all’ingestione di funghi non commestibili ma ad una scorretta conservazione o utilizzo.

Spesso, infatti, i funghi vengono mangiati senza un’adeguata cottura, in cattivo stato di conservazione, in fase troppo avanzata di maturazione o in eccessiva quantità.

Come spiega Marco Marano, responsabile del Centro Antiveleni del Bambino Gesù di Roma: <<Un fungo commestibile non deve assolutamente essere mangiato se sono presenti segni di decomposizione a causa di alcune proteine pericolose (putrescina, cadaverina e istamina) che si formano proprio durante la fase di maturazione/decomposizione>>.

L’ingestione di alcune delle specie più pericolose (Amanita phalloides, Cortinarius orellanus, Gyromitra esculenta) genera sintomi che si manifestano dopo molte ore (da 6 a 48), quando il danno agli organi interni, soprattutto fegato e reni, si è già innescato. Altri tipi di funghi possono provocare reazioni a breve latenza (fino a 6 ore), come disorientamento e convulsioni o gravi sintomi gastro-enterici, con possibili ripercussioni metaboliche.

Attenzione ai bambini, perché sono proprio loro a correre il pericolo maggiore: il loro organismo, infatti, è più sensibile a questo alimento.

La maggior parte delle intossicazioni si risolve senza danni o con sintomi irrilevanti, ma in alcuni casi (39 all’anno, secondo il National Poison Data System Americano) le conseguenze sono gravi. Ecco perché il Centro Antiveleni dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma ha stilato una serie di semplici accortezze da seguire se abbiamo intenzione di raccogliere funghi nei boschi vicino casa:

  1. non raccogliere i funghi se non si è in possesso del tesserino apposito;
  2. tutti i funghi raccolti – e non acquistati – vanno sottoposti al controllo di commestibilità degli Ispettorati Micologici delle ASL, presenti in tutto il territorio nazionale;
  3. per la raccolta utilizzare contenitori idonei e areati come i cestini. Non usare buste di plastica;
  4. non consumare funghi raccolti lungo le strade o in luoghi che potrebbero essere contaminati (industrie, campi agricoli);
  5. non è vero che i funghi che crescono sugli alberi non sono tossici;
  6. consumare funghi in quantità moderate;
  7. cuocere i funghi sempre senza coperchio per far evaporare le tossine termolabili;
  8. nei funghi sott’olio si può sviluppare la tossina botulinica: attenzione alla conservazione;
  9. non somministrare funghi a bambini in età prescolare, per la loro immaturità digestiva verso questi alimenti;
  10.  non mangiare funghi in gravidanza.

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