Tra le app che ci fanno fare un passo avanti annoveriamo Envision, su Apple Store, la nuova app per ipovedenti: un supporto alle persone che non riescono a vedere e garantisce funzionalità guida incredibili per i contenuti.
Funzioni di accessibilità per muoversi a casa, in ristoranti ed esercizi pubblici sono davvero un surplus incredibile. Inoltre, è anche possibile riconoscere gli amici.
L’app è completamente gratuita, senza acquisti e senza pubblicità.
iTranslate Converse, invece, permette di tradurre in tempo reale 38 lingue diverse, riconoscendo autonomamente la lingua parlata. Si parla nel microfono del proprio smartphone e l’App traduce il testo in simultanea nella lingua desiderata, con testo e audio. Così, nessun luogo è troppo lontano, nessuna lingua un ostacolo. Dopo la prova gratuita, l’app richiede la sottoscrizione di un abbonamento mensile.
Tra quelle che semplificano la vita quotidiana, Clue è un’app gratuita pensata per le donne che vogliono tenere controllato il proprio ciclo mestruale. Stocard è l’app pensata per lasciare a casa tutte le tessere fedeltà, collezionate nel corso degli anni, avendole comunque a disposizione in ogni momento a portata di smartphone; è facilissimo utilizzarla: basta inserire il codice identificativo della tessera attraverso una semplice foto e il gioco è fatto.
Tra le app meno “politically correct”, invece, quelle “spia”…“Vengono inviati 60 bilioni di messaggi al giorno su Whatsapp. Vorresti poter leggere i messaggi del tuo partner a distanza e in modo del tutto anonimo?” Questa la premessa di utilizzo di “Bibi Spy”, un’app a pagamento che, attraverso oltre 160 funzioni (lettura delle chat di Facebook, SMS, ascolto chiamate, salvataggio di foto inviate e ricevute, registro conversazioni e molto altro) consente di spiare il proprio partner. Se non vogliamo tirare in ballo la fiducia, e la necessità di essere sinceri, parliamo di come, una volta scoperte conversazioni “ad alto tasso di tradimento”, sia impossibile mettere il/la traditrice spalle al muro, salvo passare dalla parte del torto per aver infranto la privacy e, appunto, la fiducia (seppur mal riposta), ricorrendo ad una app “spia”.
Insomma, tra app smart, “semplifica-vita” e vere innovazioni, la tecnologia è una grande risorsa, ma non è comunque mai semplice da gestire, soprattutto quando rischia di complicare relazioni e rapporti.