Salute

Vaccino contro l’acne: preso di mira il batterio responsabile

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Scritto da Fiammetta Trallo
Lasciano ben sperare gli studi in corso su un vaccino in grado di immunizzare contro l’acne.

I dati prelimirari, per ora ottenutisui topi e su colture di cellule di pelle umana, sono stati pubblicati sul Journal of Investigative Dermatology.

L’Acne Vulgaris, quella non ormonale, è una malattia infiammatoria della pelle cheaffligge centinaia di milioni di adolescenti ed anche molti adulti.

In particolare, l’acne è una infiammazione delle ghiandole pilosebacee. Ogni pelo, anche il più minuscolo, ha annessa una ghiandola che produce sebo, ovvero il grasso che rende elastica la pelle e che la protegge. Più il pelo è piccolo e più la ghiandola è grande. E viceversa.  Per questo sulla pelle del viso e in alcune persone anche su quella del decoltè e sulle spalle le ghiandole sebacce producono più sebo che fa più fatica ad essere espulso verso la superficie della cute e tende a ristagnare dentro la ghiandola stessa formando i cosiddetti punti neri o comedoni.

Tra i tanti batteri presenti sulla pelle, ce n’è uno in particolare chiamato Propionibacterium acnes  che si intrufola dentro i comedoni più ricchi di sebo e scatena una risposta infiammatoria tramite il rilascio di varie sostanze tra cui un enzima in grado di sciogliere i grassi del sebo in altre sostanze che a loro volta  favoriscono la crescita di altre specie batteriche che aggravano l’infiammazione locale. Un circolo vizioso continuo che nei soggetti predisposti porta ad una rottura del follicolo e alla successiva comparsa dei tipici segni dell’acne: formazione di papulepustole e noduli.

Se la causa è questa vuol dire che cioccolata, salame e mortadella possono essere assolti mentre sul banco degli imputati rimane solo il Propionibacterium acnes. Troppo bello per essere vero. Nonostante nessun cibo sia responsabile dell’acne, un’alimentazione squilibrata può portare a aumenti di peso che possono essere la causa di squilibri ormonali che favoriscono il processo infiammatorio acneico.

I ricercatori che stanno lavorando per la messa a punto di un vaccino anti acne puntano a neutralizzare l’azione del batterio responsabile ma non ad eliminarlo del tutto in quanto è comunque un abitante della pelle di tutti, anche di coloro che non soffrono di acne. Come è possibile, allora, poter sconfiggere l’acne se non possiamo distruggere il batterio che vive normalmente sulla nostra pelle? L’idea dei ricercatori è stata quella di bloccare ciò che provoca l’effetto negativo dell’acne partendo dal Propionibacterium acnes. Le ricerche si stanno concentrando sulla produzione di anticorpi specifici nei confronti di una tossina prodotta dal batterio che risulta essere la responsabile del processo infiammatorio tipico dell’acne.

Il vaccino sarebbe, infatti, il primo in quest’ambito a colpire batteri già presenti nella pelle umana non con un meccanismo di eliminazione ma solo di neutralizzazione dei suoi effetti tossici.

Secondo Emmanuel Contassot, PhD del Dipartimento di dermatologia dell’Università di Zurigo, se la sperimentazione clinica dimostrerà che questi vaccini hanno un impatto solo sui sottoprodotti di questo specifico batterio o di altri batteri che vivono sulla pelle, l’immunoterapia per l’acne diventerà una strada interessante da esplorare per la cura definitiva dell’acne vulgaris.

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Fiammetta Trallo

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