Prevenzione e tutela della salute: queste sono le ragioni principali per cui 32 milioni di italiani consumano integratori alimentari.
Li utilizzano abitualmente oltre 18 milioni (tutti i giorni o qualche volta alla settimana) e più di 4 milioni qualche volta al mese. Li assumono prevalentemente le persone in età attiva (il 63% del campione ha tra 35 e 64 anni) e le donne (il 61%).
Si tratta di numeri che descrivono un consumo di massa trasversale rispetto a genere, età, livello di scolarità, territorio di residenza e condizione economica.
Nel 2018, l’86% del mercato si è rivolto al canale farmacia, il 9% alla parafarmacia, il residuale 5% alla grande distribuzione organizzata. È quanto emerge dalla ricerca “Il valore sociale dell’integratore alimentare” realizzata dal Censis e presentata alla XX Convention di Federsalus.
Il 57% dei nostri connazionali ha ricevuto il consiglio di utilizzare integratori alimentari da parte di amici, parenti, specialisti. Ben l’82% ha seguito il suggerimento del proprio medico o del farmacista.
Positivo il giudizio sugli effetti prodotti dagli integratori, visto che il 74% degli italiani è soddisfatto dei risultati ottenuti, contro l’1,7% che lamenta esiti al di sotto delle aspettative. Inoltre, il 58% delle persone che assume questi prodotti dichiara di godere di uno stato di salute ottimo o buono.
In Italia il mercato degli integratori alimentari si aggira sui 3,3 miliardi di euro e siamo al primo posto come quota del mercato europeo (23%), seguiti da Germania (13%), Francia (9%) e Regno Unito (8%).
I consumi sono cresciuti del 126% negli ultimi dieci anni (periodo 2008-2018), a fronte di una riduzione dello 0,8% dei consumi complessivi delle famiglie. Gli addetti del settore sono aumentati del 44% nel giro di tre anni (periodo 2014-2017), mentre nell’economia complessiva si registra un +5,3% di occupati.
L’export del settore è lievitato del 48,5% negli anni 2014-2017 a fronte del +12% riferito al totale del sistema economico.
Insomma, gli integratori non solo cambiano la visione di “benessere” degli italiani, portandoli dal concetto di “cura” della malattia a quello di “prevenzione”, ma visti i numeri che li riguardano…godono…di ottima salute!