I consigli dell'esperto

La PMS, sindrome premestruale: come controllare i sintomi?

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Scritto da R C

<<La sindrome premestruale (premenstrual syndrome, PMS) è un corredo di sintomi psico-fisici che anticipa le mestruazioni.  Le prime due settimane di ciclo sono caratterizzate dall’azione degli ormoni estrogeni e questi sono i giorni in cui una donna è più tranquilla e rilassata, ben predisposta. Nelle due settimane successive, quando aumenta il progesterone a scapito degli estrogeni, si osserva una caduta dei livelli di serotonina, il neurotrasmettitore più importante nella regolazione del tono dell’umore.

Il sovraccarico di estrogeni, infatti, crea un feedback di squilibrio con l’ipotalamo, parte del cervello primordiale, dove si registrano tutte le emozioni, che, a sua volta, va a disturbare l’ovulazione e la conseguente produzione di progesterone. Molte ragazze e giovani donne che soffrono di PMS hanno in effetti mestruazioni senza ovulazione (cicli anovulatori). Con pochissimo o inadeguato progesterone diventano più vulnerabili allo stress e, come un cane che si morde la coda, lo stress, a sua volta, aumenta l’escrezione di importanti nutrienti come zinco, magnesio, potassio e vitamina B6, elementi necessari per l’equilibrio ormonale stesso e anche per il metabolismo degli acidi grassi essenziali.

La donna si sente triste e irritabile e, anche a livello fisico, manifesta sintomi sopiti fino a qualche giorno prima: cambiamenti di umore, stanchezza, depressione, mal di testa (emicranie premestruali), ritenzione idrica e gonfiore addominale, disturbi del sonno, compulsione alimentare verso cibi dolci e/o troppo salati, eruzioni cutanee, dolore al seno (mastodinia), colon irritabile e mestruazioni irregolari.

È l’alterata fluttuazione dei picchi di secrezione di estrogeni e progesterone ad essere responsabile dei segnali della PMS e non tanto i loro valori assoluti. Questo squilibrio ormonale inizia dall’ipotalamo, quindi nel cervello, e finisce nei vari organi sessuali, in primis nelle ovaie, ed è responsabile del crescente numero di disturbi legati al ciclo mestruale.

Non c’è dubbio che il fattore stress emotivo possa avere una forte influenza sui disturbi ormonali. Non è facile trattare la sindrome premestruale, ma possono esserci cambiamenti radicali capaci di aiutare le donne a ridurre l’intensità dei loro sintomi in modo che non interferiscano con la vita quotidiana.

Se la sindrome premestruale è lieve o moderata, cambiamenti nella dieta e nello stile di vita sono più che sufficienti. Alimentazione attenta, contatto con la natura il più frequentemente possibile, lunghe passeggiate, ricerca di piccoli spazi quotidiani di relax, evitare i conflitti, sempre, ma soprattutto in “quei giorni”, sono accorgimenti che possono aiutare a diminuire gli effetti negativi della PMS.

Il primo passo è quello di ripristinare l’equilibrio ormonale attraverso una buona dieta mediterranea. Andrebbero preferiti cibi ricchi di acidi grassi insaturi, i preziosi Omega, che diminuiscono le sostanze pro-infiammatorie (PG2) e che sono contenuti in un buon olio extravergine di oliva, oppure nel pesce, meglio se condito con olio di semi di lino. Si riescono così a ridurre gli spasmi uterini con effetto calmante su tutto l’organismo. Inversamente, un’alimentazione povera di nutrienti e troppo ricca di grassi saturi, precursori dell’acido arachidonico con azione pro-infiammatoria (PG2), porta a PMS con conseguenti mestruazioni dolorose (dismenorrea).

È utile ripulire l’intestino spazzando via l’eccesso di estrogeni, diventa quindi fondamentale combattere la stipsi. Una recente review, infatti, ha spiegato il ruolo centrale dell’intestino nella regolazione dei livelli di estrogeni circolanti e la sua influenza in malattie come endometriosi, sindrome dell’ovaio policistico, cancro al seno, e non ultimi i disturbi della sfera cognitiva. Inoltre, mantenere il fegato pulito favorirà l’organo nel suo processo di legame dell’estrogeno, alleggerendo i sintomi della PMS.>>

Il consiglio in più: AR-PMS di NAMED, con estratti naturali, Vitamina B6 e Zinco per contenere i sintomi della sindrome premestruale, o Progepril di NAMED, a base di Agnocasto, Damiana e Dioscorea villosa, precursore del progesterone endogeno, possono aiutare a equilibrare le carenze e attenuare i disturbi della PMS.

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