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A ottobre a Sondrio apre “CAST”, il castello delle storie della montagna

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Scritto da R C

Allestito all’interno dello storico e bellissimo Castello Masegra, che domina la città di Sondrio e che già di per sé vale la visita; CAST, che apre ufficialmente al pubblico domenica 6 ottobre, racconta le proprie radici e racconta il desiderio dell’uomo di superare i propri limiti attraverso le scalate.

Lo fa con un linguaggio pensato in forma esperienziale, quindi nuovo, contemporaneo, ricco di suggestioni e proposte di approfondimento. Storie nate con la modernità, quelle degli uomini che hanno amato e affrontato la montagna e la natura selvaggia, qui rievocate attraverso videoproiezioni, schermi touch e dispositivi “immersivi” che portano dentro al museo il mondo esterno, eliminando idealmente il confine tra la città e la natura che, alle sue spalle, si fa Alpi… Perchè, come chiarisce Alessandra Baruta, Direttrice del polo museale, <<Dieci secoli di Storia ci guardano da Castello Masegra e l’apertura di CAST è un invito a conoscere la cultura alpina, attraverso un percorso in costante evoluzione. Un’esperienza interattiva in un contenitore straordinario, punto di partenza per scoprire Sondrio, una città incastonata tra le Alpi forse ancora poco nota a livello turistico>>.

Entrando al CAST, tre “A” accolgono i visitatori e li accompagnano attraverso mille narrazioni: la A di ARRAMPICATA, la A di ALPINISMO e la A di AMBIENTE. Un polo multimediale pensato dal curatore Marco Albino Ferrari e realizzato con speciali installazioni dal collettivo artistico Studio Azzurro sui tre livelli del circuito museale, collocati nel corpo centrale di Castello Masegra.

Il percorso, volendo, può essere personalizzato. Prima di cominciare, infatti, serve porsi una domanda: “mi sento più arrampicatore o esploratore dell’ambiente?”. Sarà la risposta a determinare in quale direzione intraprendere la visita: iniziando dal basso, con un itinerario “in salita”, oppure partendo dall’alto, dall’ “osservatorio sull’ambiente” per poi esplorare il museo al contrario, fino a raggiungere il piano terra.

<<CAST rappresenta una narrazione espositiva di come la montagna sia stata descritta e vissuta nel corso dei secoli, a partire dall’Illuminismo, quando venne finalmente “scoperta” come topos narrativo e terreno di sfida, e raccoglie una serie di testimonianze “paradigmatiche” del rapporto tra l’uomo, la storia, la cultura del suo tempo, e la verticalità>>, spiega Marco Albino Ferrari, curatore di CAST e autore di “Nel Castello delle Storie” (Ulrico Hoepli Editore, ottobre 2019), un libro-novità <<indissolubilmente legato al nuovo museo perchè rappresenta lo sviluppo ideale di quelle storie emblematiche che lo animano e lo rendono vivo. Protagonisti sono camminatori, alpinisti, scopritori di universi calati nelle loro avventure, ognuna delle quali permette di risalire al particolare clima che l’ha generata. A ritroso, lungo la linea del tempo, fino ad arrivare allo stupore da cui tutto ha avuto inizio. Si avrà così conferma, infine, come scalare o perdersi tra ghiacci e foreste rientri a pieno titolo nella storia delle culture. Perché le imprese più estreme chiamano in causa tutti, gli esperti, i neofiti, gli ignari, ponendoli di fronte alla domanda ultima: perché? Cosa ci spinge ad andare?>>, conclude Albino Ferrari.

Un’occasione dunque anche per scoprire qualcosa in più di noi stessi, proprio a cominciare da una semplice, innocua prima domanda: <<Ecco, allora… inizia il racconto… da quale “A” preferiamo partire??>>

Il primo livello, situato al piano terra, è dedicato all’ARRAMPICATA e si apre sulla meravigliosa Camera Picta, decorata con affreschi di epoca rinascimentale. Il percorso è scandito da installazioni materiche, che celebrano i luoghi più significativi in cui si è scritta la storia di questa grande avventura sportiva ed è arricchita da monoliti che salgono da terra come “schegge di montagna” e da monitor touch-screen che restituiscono una visuale onnicomprensiva sulle montagne, le falesie, le cascate glaciali più importanti del mondo, evidenziando vie famose, tecniche di salita, passaggi celebri.

Il secondo livello, situato al primo piano, racconta l’ALPINISMO e con esso il desiderio dell’uomo di spingersi in alta montagna. Dalle origini dell’interesse per le altezze in età illuministica, al mito romantico dell’ascesa nella natura ostile, fino all’epoca d’oro del sesto grado e alle ultime prodigiose realizzazioni su pareti un tempo giudicate impossibili. Un viaggio vertiginoso sulle Alpi, sui colossi himalaiani e del Karakorum, sui picchi della Patagonia, sui ghiacci dell’Alaska e dell’Antartide, un viaggio compiuto da uomini che hanno interpretato lo spirito del tempo e quello delle vette conquistate. Il terzo livello, allestito al secondo piano, è dedicato all’AMBIENTE NATURALE; il focus è tutto sulla natura delle montagne e sui temi della conservazione ambientale. Cos’è la wilderness? Quali sono le peculiarità ecologiche delle alte quote? Chi sono i padri fondatori delle aree protette? La sala del castello, che ospita questo scenario, è circondata da finestre che contribuiscono ad arricchirlo di ulteriori punti di vista, anche grazie a speciali “occhi” posti all’esterno. Al centro, le tre “camere chiare” offrono prospettive sulle aree protette delle Alpi Retiche e Orobie, con approfondimenti e consigli utili per chi volesse uscire da CAST e partire alla scoperta di nuovi itinerari naturalistici. Perchè il senso ultimo di un “Castello delle Storie di montagna” consiste sempre e comunque nello spirito di avventura e nella voglia di esplorare e di superare limiti e confini…

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