Ti giri e ti rigiri ma proprio non c’è verso: il sonno non arriva… Oppure ti addormenti ma dopo un paio d’ore ti svegli e, sempre sveglio, conti le pecore fino all’alba… I disturbi del sonno interessano, solo in Italia, oltre 9 milioni di persone, ma tutti abbiamo sofferto almeno una volta nella nostra vita di insonnia, magari legata a periodi di particolare stress psico-fisico.
Il sonno, nella sua alternanza di fasi, lente e profonde (non-Rem e Rem), occupa 1/3 della nostra vita e assolve alla funzione vitale di ricarica di energie fisiche e mentali.
Dormire male – cosa sempre più frequente nella nostra società – può essere frutto di abitudini facilmente modificabili, ma può anche diventare, a lungo andare, una vera e propria malattia, che può tradursi in disturbi anche importanti, perché il sonno è un fenomeno sistemico che coinvolge cuore, sistema nervoso e l’intero benessere della persona.
Tra le cause che più frequentemente possono disturbare il sonno abbiamo il russamento e l’apnea notturna, che colpiscono dal 20 al 50% della popolazione, a seconda dei paesi.
Le apnee notturne, tra le prime cause di insonnia, possono dipendere da fattori genetici che determinano il calibro dell’oro-faringe, dal peso ponderale e da altri fattori, alcuni dei quali modificabili, ad esempio errate abitudini alimentari connesse a difficoltà digestive, abuso di alcol, etc. Sta di fatto che un respiro irregolare e difficoltoso durante la notte può mettere a repentaglio la salute di cuore e vasi sanguigni. Se durante la notte la pressione arteriosa nei soggetti sani tende e scendere, in chi è affetto da apnee può aumentare. Le crisi cardiache peggiori, talvolta fatali, si verificano maggiormente quando i disordini del respiro si presentano nella fase profonda del sonno, secondo quanto emerso dal 4° Convegno della Clinica del Sonno che si è recentemente tenuto all’Istituto Auxologico di Milano.
Questi ed altri disturbi del sonno prevedono strategie di cura integrate, per migliorare la qualità del sonno: calo di peso corporeo, esercizio fisico, ma anche ricorso a sensori per misurare l’ossigeno nel sangue, numero di passi effettuati al giorno, valori pressori. Oggi molti strumenti di monitoraggio della qualità del sonno sono disponibili anche online e installabili sul proprio smartphone.
lnsonnie, parasonnie e ipersonnie sono il continente variegato dei “disturbi” legati al sonno, che la ricerca scientifica continua a esplorare per individuare le soluzioni più adeguate. Alla base però c’è sempre comunque l’alterazione dell’equilibrio dinamico del sonno fisiologico. Durante il sonno, il cervello attiva due modalità: quella della massima conservazione dell’energia (sonno lento), in cui il sistema nervoso vegetativo si spegne gradualmente, e la fase Rem, nella quale invece si verifica un’esplosione della funzione vegetativa, e in questa fase, inoltre, si sogna. Mantenere regolare questa ciclicità è il segreto della salute.
Le cause di insonnia possono essere molteplici, da periodi di stress emotivo o fisico, che alterano i livelli di cortisolo in circolo tenendoci svegli, a disordini alimentari che “pesano” sulla capacità di addormentarci, fino a patologie vere e proprie, quali appunto quelle respiratorie ed ostruttive.
Con le parasonnie entriamo invece nel mondo di fenomeni apparentemente inspiegabili come il sonnambulismo e il pavor dei bambini, che si manifestano solitamente nella fase lenta (non-Rem) del sonno. Il pavor notturno, quel terrore inspiegabile caratterizzato da crisi di pianto e agitazione estrema che si manifesta prevalentemente in età infantile, non deve preoccupare perché in genere si risolve con la crescita.
Le ipersonnie, infine, riguardano l’eccessiva sonnolenza durante il giorno, ma anche il dormire ben oltre le fisiologiche 7-8 ore. Il più delle volte la sonnolenza non deve preoccupare e dipende anche in questo caso, da cattive abitudini del sonno, soprattutto fra i giovani. In casi più rari, ma interessanti dal punto di vista scientifico, l’ipersonnia può costituire una vera e propria malattia neurologica, che si manifesta in genere con la narcolessia. I narcolettici possono addormentarsi improvvisamente in qualsiasi momento del giorno. Può anche capitare che si risveglino continuando a sognare, con vere e proprie allucinazioni: si tratta di una patologia molto rara le cui cause genetiche ed ambientali sono ancora da chiarire a livello scientifico.
In caso di insonnia persistente, non correlata ad un periodo di preoccupazioni, stress o impegni troppo pressanti o, al contrario, riconducibile a situazioni positive che determinano una sovraeccitazione per lungo tempo, è sempre bene consultare il proprio medico di base.
Per far fronte invece a insonnie temporanee, si può ricorrere a integratori che aiutino ad agevolare il relax e il sonno.
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