Oltre 7 milioni di persone muoiono, ogni anno, in tutto il mondo per malattie legate al fumo di tabacco: lo stesso numero degli abitanti di una città come Hong Kong.
Invece, in Italia muore un numero di persone pari agli abitanti della città dell’Aquila. È questa una fotografia, degli effetti del consumo di tabacco, che emerge dalle parole di Enrico Arosio, presidente della SIMV, la Società Italiana di Medicina Vascolare.
«Il danno globale di malattie correlate al fumo è particolarmente elevato con oltre 7 milioni di morti ogni anno, di cui circa 70mila solo in Italia – ha spiegato durante la presentazione del progetto “Non bruciamo l’albero cardiovascolare”, a Roma -. Questa situazione si prevede possa peggiorare nei prossimi anni soprattutto nelle popolazioni con limitate risorse sanitarie. Il fumo, attivo e passivo, determina effetti nocivi direttamente sull’apparato cardiaco e vascolare (con circa 30mila morti l’anno in Italia a causa di patologie cardiovascolari)».
«Quando un fumatore smette di fumare – continua Arosio – occorrono 15 anni perché il rischio di malattie cardiache sia sovrapponibile a quello di una persona che non ha mai fumato».
Fonte: ANSA