La primavera è arrivata e con essa le prime zanzare. Sappiamo che questi insetti, al di là dei fastidi che provocano con le loro punture, sono portatori di una serie di virus, batteri o parassiti, che possono determinare malattie più o meno gravi: pensiamo alla malaria, all’infezione da virus Zika o alla febbre gialla. Da qui i dubbi: sono anche vettori del Coronavirus?
Analogamente a ciò che succede con altre malattie, è possibile che il virus si trasmetta dopo che una zanzara abbia punto un individuo infetto e in seguito uno sano?
«Anche se al momento non ci sono prove scientifiche a riguardo, possiamo escluderlo», risponde Elena Azzolini della direzione medico-sanitaria dell’IRCSS Humanitas di Rozzano, alle porte di Milano. «Sappiamo che questi insetti diffondono numerosi parassiti e virus – spiega – ma ce ne sono molti altri che non sono in grado di trasmettere, pensiamo al virus dell’HIV o all’Ebola. Questo è dovuto al fatto che ci sono alcuni agenti infettivi incapaci di adattarsi al loro organismo o che necessitano di un tempo di incubazione più lungo della vita stessa della zanzara. In ogni caso – prosegue – anche se i Coronavirus umani, a oggi conosciuti, hanno mostrato la capacità di adattarsi velocemente a nuove specie, al momento non c’è alcuna evidenza scientifica di una trasmissione del Coronavirus attraverso zanzare o altri artropodi vettori». E «la probabilità che ciò avvenga – sottolinea – è estremamente limitata: il virus, che si concentra soprattutto nelle cellule dell’apparato respiratorio e meno nel sangue, dovrebbe essere in grado di replicarsi all’interno della zanzara, albergare nelle ghiandole salivari e venire inoculato, al momento della successiva puntura, nella vascolarizzazione cutanea dell’ospite umano».
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’Istituto Superiore di sanità (ISS), negli approfondimenti dedicati al coronavirus, hanno sfatato sui propri siti questa possibilità di trasmissione.
Fonte: Adnkronos Salute