Salute

Tra la paura del virus e il terrore del futuro, l’equilibrio emotivo va in tilt

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Scritto da R C

Incertezza del futuro, paura per la propria salute e quella dei nostri cari, abitudini di vita sconvolte, un periodo di lockdown che si è protratto senza confini precisi, la convivenza forzata in case magari piccole e/o in cui non eravamo abituati a condividere spazi ed attività, la mancanza di libertà, di contatti sociali diretti con amici, colleghi: la pandemia ha messo tutti noi a dura prova, ma non tutti hanno reagito allo stesso modo ad un iniziale disorientamento che ci ha colti tutti ugualmente impreparati.

«Alcuni – racconta Davide Pagnoncelli, psicologo, psicoterapeuta ed arte-terapeuta – hanno affrontato l’emergenza mettendo in atto comportamenti di tipo DISADATTIVO, in cui hanno prevalso la passività e la depressione, oppure, al contrario, rabbia, aggressività e conflitti. Sono aumentati i casi di fobie e di manie di persecuzione, probabilmente anche per via delle informazioni spesso contrastanti che riceviamo da parte dei media. Contraddizioni che non tutti sanno analizzare, gestire e circoscrivere e che a volte mandano in tilt la capacità di giudizio e di darsi delle risposte costruttive. Anche i disturbi del ritmo circadiano, che regola il sonno e la veglia, sono in costante aumento. Le preoccupazioni tolgono il sonno, è risaputo.

Altri invece, spinti dall’emergenza, hanno messo in campo comportamenti di tipo ADATTIVO, tirando fuori nuove risorse e capacità che stanno consentendo loro di rispondere in modo proattivo alla situazione anomala in cui ci troviamo: riuscire a non abbattersi ma, anzi, a reagire, diventa una strategia che può fare la differenza nell’affrontare non solo il presente ma anche il post-pandemia, attraverso nuove modalità di interazione. Questo perché chi ha attivato risposte di tipo adattivo ha messo in pratica quegli strumenti che ci consentono di “stare bene” a livello emotivo anche in una situazione difficile.

La capacità di essere positivi, NONOSTANTE gli ostacoli o addirittura proprio a partire da quelli, è fondamentale, e trae origine solo in minima parte dal nostro patrimonio genetico: alla felicità ci si allena ogni giorno, durante tutta la vita, e a partire dalla prima infanzia.

Di un corretto percorso di EDUCAZIONE ALLA FELICITA’, che si sviluppa in famiglia, a scuola, sul lavoro, nell’interazione con gli altri, fanno parte attività concrete che mirano alla crescita dell’autostima e della forza interiore. Le emergenze mettono in luce e amplificano situazioni pregresse di insicurezza e instabilità emotiva o di difficoltà nell’interazione sociale, esacerbandole e portandole in alcuni casi verso una dimensione patologica, ma non sono la causa primaria del problema, né sono determinante nella modalità di risposta del singolo individuo. La condizione di “normalità” in cui ci muovevamo prima del virus era già densa di… strane malattie: per qualcuno la malattia della normalità automatizzata, fondata su ritmi frenetici; per altri la malattia della routine piatta e statica, interrotta da sporadici godimenti di qualche “ora di libertà”; per altri ancora la malattia del perfezionismo e del “tutto ottimo oppure niente”; per taluni la malattia di ritenersi vaccinati e, quindi, immunizzati dalla morte e dalla precarietà (non solo fisica).

Ora però, insieme ad antiche e nuove paure, emergono anche tantissimi esempi positivi di solidarietà a livello sociale, attività che in tempi “normali” erano appannaggio quasi esclusivo di certe categorie ben precise di persone o comunità e che non erano così “trasversali” e diffuse.

Qualunque emergenza aumenta i livelli di adrenalina e cortisolo in circolo: il cortisolo è l’ormone dello stress, ma è anche quello che ci permette di reagire con tempestività. Ci sono poi alcune attività concrete, realizzando le quali possiamo contrastare l’ansia e la paura, che abbassano il cortisolo in eccesso, attivando una cascata di ormoni del benessere, le cosiddette endorfine, a livello del nostro sistema parasimpatico. Come in un circolo virtuoso, livelli adeguati di ormoni “della felicità” allentano lo stress, rinforzano il sistema immunitario, ci consentono di ripristinare la corretta alternanza tra sonno e veglia».

Ma quali sono queste attività?

«Aiutare il prossimo ci consente di dare un senso a questo momento difficile per tutti. Possiamo farlo in molti modi diversi: impegnandoci in attività di volontariato, per esempio, ma anche solo dando retta in modo empatico a chi abbiamo intorno o a distanza e lasciandoli liberi di sfogare paure, dolore e incertezze durante una telefonata. Servirà non solo a chi parla ma anche a chi ascolta. L’emergenza Covid19 ci ha fatto capire che l’individualismo ed il narcisismo non sono funzionali, perché si basano su logiche parassitarie che danneggiano la collettività e quindi anche il singolo. Ecco perché lo sviluppo del “sentimento sociale” e di una mutua solidarietà è fondamentale non solo adesso, durante un periodo di emergenza, ma anche quando torneremo a condurre una vita “normale”.

Recuperare, attraverso foto, diari, letture, le testimonianze di un passato in cui siamo riusciti a superare situazioni di difficoltà e problematiche gravi e importanti, può essere utile a ricordarci quanta forza abbiamo, e quante e quali risorse sappiamo mettere in campo quando sia necessario.

La condivisione di emozioni, sia positive sia spiacevoli, se fatta in modo non pesante, attraverso un’interazione creativa (il gioco, ad esempio), ci aiuta a riequilibrare il nostro stato emotivo, a riappropriarci di momenti importanti superando l’empasse. Ai bambini, in questo momento particolare, ma direi sempre, bisogna dare delle spiegazioni sul perché proviamo e provano certe sensazioni: parlarne con serenità serve a ridimensionare, a condividere il dolore ed il carico che si porta inevitabilmente dietro. Condividere una gioia, invece, vuol dire raddoppiarla, moltiplicarla, lasciare che il contagio (in questo caso positivo!) si espanda oltre la sfera individuale.

Anche riscoprire le nostre passioni, che abbiamo magari trascurato o abbandonato perché non trovavamo spazi e tempi adeguati in cui portarle avanti, ci può rendere felici, migliorando la nostra capacità di resilienza. E questo ci porta inevitabilmente a dover fare una riflessione importante su come, prima, erano i tempi a dettare le priorità e non le priorità a definire le nostre giornate.

Prenderci cura di noi e degli altri attraverso un’alimentazione sana; nutrirci anche a livello intellettuale ed emotivo attraverso la selezione di libri, film e input che possano metterci di buonumore e portarci arricchimento a livello interiore; dedicarci ad un’attività fisica che sia per noi piacevole oltre che salubre; coltivare i rapporti interpersonali e la socialità attraverso nuovi strumenti e tecnologie che ci consentano un confronto importante seppure non “diretto”; rendere belli gli ambienti in cui viviamo perché possano farci sentire accolti, rassicurati e a nostro agio sfruttando le nostre capacità manuali ed il nostro senso estetico… Ecco, tutto questo aiuta.

Se poi ci accorgiamo d’aver bisogno di un esperto, non esitiamo a contattarlo. Sono molti i colleghi psicologi e psicoterapeuti che, come me, in questo momento offrono consulti gratuiti per aiutare chi è particolarmente in difficoltà nel gestire le proprie emozioni», conclude il Dr. Pagnoncelli, che potete raggiungere via e-mail all’indirizzo allargacervelli@gmail.com.

Infine, per agevolare una certa serenità a livello emotivo, oltre a mettere in pratica gli ottimi consigli dati, si possono utilizzare alcuni fitoestratti.

Se l’ansia si manifesta attraverso difficoltà ad addormentarsi e disturbi del sonno, può essere utile Sedanam® Notte di NAMED®, un integratore alimentare innovativo, opportunamente formulato, che agisce in tre diversi momenti per favorire l’addormentamento e la qualità del sonno, grazie alla Melatonina e agli estratti vegetali di Valeriana e Passiflora. Sedanam® Notte si contraddistingue per la formulazione in compresse triplo strato a rilascio differenziato, che permette di modulare l’assorbimento di principi naturali attivi con differenti proprietà benefiche: Biancospino, Melatonina, Scutellaria, Valeriana, Passiflora e Ashwagandha, per supportare il rilassamento e la naturale qualità del sonno.

Anche Neurapas® Forte, contenente estratti di Iperico, insieme a Valeriana e Passiflora, può rivelarsi utile per contribuire a supportare il normale tono dell’umore e il benessere mentale durante la giornata.

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