Dr. Claudio La Rosa, presidente MIAV (Mutua Italiana di Assistenza Veterinaria)
In Italia ci sono oltre 15 milioni di cani e gatti: attualmente il 55,3% delle famiglie italiane ospita infatti uno o più animali da compagnia (dati 2018).
I vantaggi nell’accudire un pet sono indiscutibili: regalandoci massicce dosi di affetto, i nostri amici a quattro zampe sono dei veri e propri “toccasana” e infatti da tempo vengono utilizzati anche per la “pet-therapy”. Se siamo soli, ci fanno compagnia; se siamo tristi, ci consolano e ci tirano su il morale; se siamo sedentari patentati, ci spingono ad uscire e a fare un po’ di sano movimento all’aria aperta, migliorando la nostra salute oltre che il nostro benessere a livello psicologico.
La quarantena obbligata, l’isolamento e l’impossibilità di frequentare in libertà amici e parenti ci hanno fatto capire ancora di più, casomai non ne fossimo consapevoli, quanto possa essere importante la compagnia dei nostri amici a 4 zampe: molti single hanno potuto contare solo sulla presenza affettuosa del proprio gatto…E molti proprietari di cani sono potuti uscire a sgranchirsi le gambe in brevi passeggiate solo per via del proprio cane!
Recentemente il Parlamento Europeo ha compiuto uno storico passo avanti nella tutela degli animali domestici approvando una risoluzione per contrastare il traffico illegale di cani e gatti e mettendone in primo piano la natura di “esseri senzienti”, aventi dignità e diritti. La risoluzione invita la Commissione e gli Stati membri ad adottare, entro il 2024, misure volte a contrastare il commercio illegale di animali da compagnia nell’ambito della futura attività legislativa, ma non si limita a questo, tracciando parallelamente una serie di linee guida per progredire nel campo dei diritti animali.
Un punto importante della risoluzione è la raccomandazione a privilegiare le adozioni di animali abbandonati. Il fenomeno del randagismo è purtroppo diffuso ad ogni latitudine e non sempre vi sono legislazioni, come quella italiana, che prevedono la salvaguardia degli animali senza casa che vengono recuperati e accolti in strutture sostenute dalla collettività. In alcuni paesi, infatti, quando non è previsto il mantenimento “a vita” dei randagi, questi vengono soppressi se, in un periodo variabile da nazione a nazione, non vengono accolti da una famiglia. Ecco perché l’Europarlamento ha messo l’accento sulla necessità di adottare rispetto a quella di acquistare, tutelando in questo modo la vita dei cani abbandonati che vengono accolti in canili e rifugi.
La risoluzione si propone di dare regole uniformi e precise ai Paesi dell’Unione anche sulle modalità di allevamento, intervenendo in primo luogo sulle cosiddette puppy farm (le “fabbriche” dei cuccioli), e cioè gli allevamenti finalizzati non alla selezione di razze in base allo standard, ma solo alla produzione di soggetti da immettere sul mercato senza regole né limiti, magari semplicemente seguendo le mode del momento.
La risoluzione invita perciò le autorità competenti degli Stati membri a far rispettare rigorosamente il regolamento del 2013 sui movimenti, a carattere non commerciale, di animali da compagnia, assicurando il reinserimento di tutti gli esemplari sequestrati nell’ambito del commercio illecito. Invita, inoltre, gli Stati membri a sostenere adeguatamente i centri di soccorso, organizzando campagne per l’adozione. Infine, viene posto l’accento sull‘identificazione e registrazione di cani e gatti che diventa un obbligo in tutta Europa.
Il microchip deve essere sempre applicato da un veterinario, e nelle banche dati devono essere inserite tutte le persone che hanno avuto un ruolo nella vita dell’animale. Non solo i proprietari, quindi, ma anche i veterinari, gli allevatori, i venditori e i trasportatori, in modo da poter tracciare una filiera di riferimento valida in ogni momento dell’esistenza del cucciolo.
Un passo in avanti, dunque, nella protezione degli animali da compagnia, ma anche, necessariamente, nuove e inevitabili responsabilità per chi decide di adottarli.
«In Italia la legge condanna l’abbandono ed i maltrattamenti; i proprietari di cani e gatti sono obbligati ad iscriverli all’anagrafe regionale e ad identificarli tramite microchip», spiega Claudio La Rosa, Presidente MIAV (Mutua Italiana di Assistenza Veterinaria) «questo ovviamente a tutela degli stessi animali, ma anche di terzi ai quali potrebbero ad esempio causare eventualmente dei danni. Il legame che si crea con i nostri amici a 4 zampe è unico e ci spinge ad assumerci necessarie responsabilità, a pensare al loro futuro e a come poterli salvaguardare in ogni situazione delicata che riguardi, per esempio, la loro salute, o una nostra incapacità di potercene prendere cura in modo adeguato. E, insieme a loro, a come poter salvaguardare anche noi…. Si, perché come ogni rapporto di “affetto stabile” duraturo, come in questo caso, a volte anche più di un matrimonio e davvero per “tutta la vita”, anche quello con gli animali da compagnia comporta rischi e responsabilità. Spesso chi rinuncia a regalarsi la presenza di un cucciolo in casa lo fa anche per evitare alcune preoccupazioni sempre in agguato. “E se si ammala? E se inavvertitamente crea danni ad altri? E se si perde? E se invece mi ammalo io, chi se ne prenderà cura?”»
«Per rispondere a queste esigenze degli adottanti e per limitare eventi difficilmente prevedibili, qualche anno fa abbiamo fondato MIAV, la prima “Mutua Veterinaria in Italia” a protezione degli animali da compagnia. E dei loro… congiunti! Abbiamo ideato, in un’ottica di prevenzione, degli strumenti di tutela altamente innovativi, perché basati sul concetto per cui cani e gatti sono considerati veri e propri soggetti appartenenti al “Nucleo Familiare” degli Associati. I servizi di assistenza sono ideati per i nostri amici a 4 zampe, ma, in realtà, sono pensati soprattutto per rendere meno gravose le responsabilità legate alla loro cura e gestione. Tra le coperture offerte, infatti, oltre alle prestazioni veterinarie e alla responsabilità civile per danni causati dai pet, ci sono anche altri servizi importantissimi. In particolare: assistenza legale, spese di pet-housing in caso di ricovero del proprietario, supporto per le ricerche qualora l’animale si perda e adozione in caso di morte prematura o invalidità permanente grave del proprietario».
«È essenziale pensare al futuro e al benessere di chi, ogni giorno, ci rende la vita più bella, e da qualche settimana, grazie ad una nuova ed importante partnership, gli oltre 650.000 proprietari di animali da compagnia, iscritti a Petme.it, Zampando.com e alla piattaforma di formazione a distanza CEF Animal Care, potranno sottoscrivere a tutela dei propri animali amici a 4 zampe il servizio di mutua assistenza veterinaria “Dottor Bau & Dottor Miao” di MIAV, attraverso un semplice “click”. Sarà quindi ancora più semplice poter apprezzare l’estrema flessibilità del servizio e l’agilità delle modalità di sottoscrizione ed utilizzo, caratteristiche “smart” particolarmente gradite oggi da tutti i proprietari di animali domestici, che, soprattutto ultimamente, si rivolgono all’online per fare acquisti di beni e servizi dedicati ai pet. Tutto ciò naturalmente ci permetterà di migliorare, estendere e personalizzare, ancora di più le garanzie e le tutele previste per chi aderisce a MIAV, a vantaggio dei tanti animali domestici che fanno parte delle famiglie italiane», conclude Claudio La Rosa.