I consigli dell'esperto

Come contrastare i virus con una corretta integrazione

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Scritto da R C

Dr. Eugenio Origa, Medico Ortopedico, Naturopata, Esperto in Medicina Funzionale e docente AIMF.

«Per combattere un nemico, o quello che in questo momento viene spesso definito come tale, è necessario conoscerlo, e comprenderne i meccanismi d’azione. Il Virus (dal latino = VELENO) è un microrganismo visibile solo al microscopio elettronico perché ha dimensioni comprese fra 0,02 e 0,3 micrometri o micron – µ – (micron è un milionesimo di metro o, se volete, un millesimo di millimetro).

I virus sono perciò le entità biologiche più piccole che al momento conosciamo. Sono organismi acellulari perché formati solo da materiale genetico; DNA o RNA (genoma), avvolto e protetto da una struttura proteica detta capside. Pertanto, il virus per sopravvivere e riprodursi deve utilizzare le strutture di un altro essere vivente, ovvero le cellule. Ovviamente la cellula farebbe volentieri a meno di offrire questa collaborazione, pertanto il virus, senza chiedere permesso, entra nella cellula e ne sfrutta le risorse.

Nonostante abbiano forme diverse (elicoidali, poliedrici, sferici etc.) tutti i virus devono, per prima cosa, aderire alla superficie della cellula tramite strutture glicoproteiche dette spicole, che sono come delle spine, che costituiscono anche la loro carta di identità – antigene, e che li rende individuabili da parte del nostro Sistema Immunitario. Una volta agganciati, la cellula li porta nel proprio interno dove, grazie all’azione degli enzimi della cellula ospite, il codice genetico del virus viene liberato e può cominciare la propria azione di parassita, ovvero replica se stesso in diverse centinaia di migliaia di copie. Può farlo nel liquido cellulare – citoplasma, (virus a RNA), oppure deve entrare nel nucleo della cellula ospite per agganciarsi al suo DNA (virus a DNA). Il virus riproduce sia il proprio genoma sia il proprio capside, e sempre all’interno della cellula, si auto-assembla rigenerando la struttura virale per intero. Quando la cellula è ormai piena di virus, si rompe (lisi), morendo e liberando i virus che andranno ad infettare altre cellule. In particolare, i virus che hanno come genoma DNA e che quindi si replicano dentro il nucleo della cellula ospite, scambiano con la cellula ospite il materiale genetico che li caratterizza, per cui dopo due o tre passaggi cellulari il virus che si forma è diverso da quello originale, spesso perdendo le sue capacità aggressive e patogene (come accade per i virus influenzali).

Dal canto suo, la cellula infettata cerca di informare dell’accaduto le cellule vicine e il Sistema Immunitario, producendo INTERFERONE (ne esistono diverse classi): in questo modo sia le cellule vicine sia tutte le altre cellule del corpo sono pronte a far fronte alla minaccia virale.

Il Sistema Immunitario gioca un ruolo fondamentale nell’organizzare l’eliminazione del virus ed è sostenuto in questo dall’intestino, o meglio dalla flora batterica intestinale (Microbiota). Le varie specie batteriche che colonizzano l’apparato digerente, ma in particolare quelle intestinali, infatti, producono sostanze che attivano e modulano il Sistema Immunitario. Le abitudini di vita svolgono un ruolo importante in questa relazione Intestino/Sistema Immunitario: uno stress prolungato, un’alimentazione inadeguata, un’attività fisica scarsa o assente, un sonno disturbato e non ristoratore, un intestino irregolare, sono tutti fattori che fanno ammalare il Microbiota e di conseguenza rendono meno efficiente l’attività dei linfociti che si oppongono ai virus a diversi livelli, mentre cioè:

  • l’interferone determina una resistenza temporanea alla penetrazione del virus;
  • le cellule Natural Killer (NK) riconoscono la cellula infettata e la eliminano;
  • si attiva la produzione di anticorpi contro il virus;
  • la produzione di anticorpi si dirige contro la cellula infettata prima che il materiale virale venga assemblato.

Se conosciamo i meccanismi di funzionamento del virus, possiamo allora intervenire, dando una mano al nostro corpo rendendolo più forte con l’ausilio di integratori naturali. I virus sono microrganismi ubiquitari e possono arrecare notevole disturbo alle nostre cellule, soprattutto nei soggetti in cui il Sistema Immunitario è meno efficiente, ma la natura ci viene in aiuto offrendoci delle valide risposte per sostenere l’organismo. Assumere degli integratori in grado di stimolare il Sistema Immunitario è, soprattutto in questo periodo, di fondamentale importanza, perché l’attività disastrosa dei radicali liberi si concentra in gran parte proprio sui nostri apparati di difesa.

Ridurre i radicali liberi in eccesso è una strategia: i radicali liberi sono normalmente prodotti dalle nostre cellule, comprese quelle del Sistema Immunitario, per controllare gli agenti e le sostanze patogene, ma quando risultano in eccesso danneggiano l’intero organismo. Una miscela di antiossidanti composta da Glutatione ridotto, Selenio, Vitamina C ed L-Cistina funziona egregiamente. Il Glutatione è utilizzato, tra l’altro, dal fegato come principale detossificatore. L’assunzione, sotto forma di compresse orosolubili sublinguali, almeno una volta al giorno, riduce i danni da stress ossidativo.

Sarà utile, inoltre, nutrire e sostenere il Microbiota: l’associazione di Fermenti Lattici tindalizzati, Lattoferrina, Lattosio, succo di Cranberry e succo di Fragola lavora su diversi piani. I Fermenti Lattici tindalizzati di Saccaromyces boulardii nutrono il microbiota, il Cranberry regolarizza il transito intestinale e inoltre, grazie a sostanze come le Proantocianidine, impedisce l’adesione degli agenti patogeni alle cellule intestinali e dell’apparato urinario. La Fragola è un antiossidante e il Lattosio, come i Fermenti tindalizzati, nutre il microbiota. Discorso a parte merita la LATTOFFERRINA, molecola isolata dal colostro e nota per le sue proprietà fin dal 1939!! Serve a trasportare il Ferro, ha funzione battericida e fungicida in quanto prodotta da particolari globuli bianchi detti “granulociti neurofili” e si ritrova in secreti come lacrime e saliva. L’effetto antivirale sarebbe legato alla capacità di questa molecola di legarsi a delle componenti della membrana cellulare, impedendo l’adesione del virus alla membrana: se il virus non penetra nella cellula non può riprodursi! Un flaconcino di questo mix prima dei pasti principali per due settimane è l’ideale.

Anche la micoterapia (cioè l’utilizzo dei funghi a scopi terapeutici), mutuato dalla medicina cinese e dalla tradizione ayurvedica, ha una sua collocazione. Esiste un integratore a base di Cordyceps sinensis, fungo originario del Tibet, dove nasce a una quota compresa fra i 4000 e i 5000 metri. Esso contiene Aminoacidi essenziali, Vitamina E, alcune Vitamine del gruppo B, diversi Sali minerali e diversi composti capaci di ridare tono ed energia alle cellule: modula il sistema immunitario e protegge l’apparato respiratorio e urinario. Associato all’Andrographis (pianta della tradizione ayurvedica attiva sul sistema immunitario e respiratorio), al Sambuco (attivo sulle vie respiratorie), alle Vitamine B6, B12, C, D e Zinco (tonici e immunomodulanti) è un ottimo sostegno nella ripresa da patologie respiratorie. Si parte da una compressa al giorno, ma la posologia varia in base allo stato di salute del paziente.

Un altro presidio, utile nel modulare il Sistema Immunitario, è rappresentato dalla Vitamina D: si tratta in realtà di un ormone prodotto dalle cellule cutanee irradiate dal sole a partire dal colesterolo. Attraverso il circolo ematico passa nel fegato e nei reni che la rendono attiva, per poi terminare il suo viaggio nell’intestino dove, in presenza di Fosforo, cattura il Calcio e lo porta nell’osso. Questa è la sua azione più nota, ma forse non tutti sanno che essa svolge un’importante azione sull’attivazione e modulazione del Sistema Immunitario, protegge il sistema nervoso da patologie degenerative, il pancreas dal diabete senile, etc. Lavora in coppia con la Vitamina K2, prodotta dal microbiota, utile per convogliare il calcio nelle sedi appropriate (ossa e denti). Il suo dosaggio va personalizzato in base alle necessità personali (dosaggio ematico del paratormone e della Vitamina D) e sempre associato in rapporto adeguato alla Vitamina K2. Esiste in commercio un prodotto che contiene entrambe le vitamine in rapporto corretto ed è sotto forma di spray orale. Tre puff corrispondono a 2000 U.I. di Vitamina D (dose minima consigliata) insieme alla corrispondente quantità utile di Vitamina K2. Come insegna la Medicina Funzionale sarebbe meglio assumerla al mattino per sostenerci a livello immunitario.

Anche le proprietà antiossidanti della Papaya fermentata sono note da tempo e possono essere utili. In sé, il frutto della papaya fresco, in estratto o liofilizzato, possiede solo discrete proprietà antiossidanti esogene attribuibili alle Vitamine A e C pur non essendo in grado di svolgere attività sul sistema antiossidante endogeno o di espletare azioni immunomodulanti. A conferire alla Papaya fermentata FPP® qualità antiossidanti ed immunomodulanti uniche è stata la tradizione giapponese che vanta grande esperienza nelle tecniche di fermentazione, applicate all’alimentazione ed alla farmaceutica. Una lunga bio-fermentazione, della durata di 10 mesi, è la condizione essenziale che conferisce al frutto acerbo della Papaya alcune interessanti proprietà: grazie a questo processo si ottengono, infatti, i Betaglucani, nuovi componenti che non si limitano ad agire da “spazzini” di radicali liberi ma ottimizzano anche le funzioni del sistema antiossidante endogeno dell’organismo, proteggendo le membrane cellulari e il DNA dallo stress ossidativo.

Ovviamente l’assunzione degli integratori di cui abbiamo parlato richiede un’attenta valutazione da parte di un medico e la personalizzazione della terapia: non siamo tutti uguali e anche i prodotti naturali possono presentare delle controindicazioni.

Ricordiamo, in chiusura, che la funzione dei virus potrebbe anche essere quella di darci informazioni sulle modifiche dell’ambiente in cui viviamo per poterci meglio adattare ad esso. E ciò pone i virus sotto una luce diversa, anche perché la Natura non fa mai nulla per caso

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