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Cranberry e D Mannosio, un’accoppiata vincente contro le infezioni urinarie

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Scritto da R C

Il Cranberry, o Mirtillo rosso americano, è una bacca che cresce prevalentemente in alcune zone del Canada, del Nord America e oggi anche del Cile, ed è utilizzato in fitoterapia per il suo potere antiossidante e di una specifica azione benefica sulle vie urinarie. I mirtilli rossi vantano un elevato livello di proantocianidine antiossidanti (PAC), che inibiscono l’adesione di alcuni tipi di batteri alle pareti del tratto urinario, prevenendo le infezioni e sostenendo la funzionalità ed il benessere della vescica. In uno studio del 2015, i ricercatori dell’A&M Health Science Center del Texas College of Medicine di Houston hanno scoperto che le compresse di Cranberry sono più ricche in PAC rispetto al succo, sono quindi più efficaci.

Alcune recenti formulazioni di fitoterapici integrano il Cranberry con il D-mannosio, uno zucchero semplice, e con altri ingredienti ad azione topica, per una migliore efficacia preventiva e di supporto in caso di infezioni urinarie. Il D-mannosio in effetti è un monosaccaride presente in molte specie vegetali, tra le quali anche i mirtilli americani, e che si rivela interessante per la sua capacità di legarsi ai pili batterici, i quali sono una sorta di “tentacoli” che caratterizzano, ad esempio, l’Escherichia coli, batterio che causa molti tipi di infezioni del tratto urinario, tra cui anche la cistite. I pili batterici consentono ai batteri di attaccarsi alla mucosa del tratto uro-genitale, dove proliferano e si moltiplicano.

Si è scoperto, infatti, che il D-mannosio, una volta assunto oralmente, si lega ai batteri, impedendone l’attecchimento alla mucosa vescicale, viene poi quasi completamente eliminato attraverso le urine, portando con sé le scorie batteriche. Il D-mannosio ha, inoltre, dimostrato proprietà prebiotiche, che vanno a esplicarsi nell’ultimo tratto dell’intestino, dove questo zucchero arriva senza essere assorbito, e sostiene gli enterobatteri utili della flora locale, neutralizzando parte dei patogeni e sostenendo i poteri di difesa dell’organismo. Favorendo quindi l’instaurarsi di una flora intestinale benefica, a discapito di quella patogena, l’integrazione di D-mannosio risulta ulteriormente vantaggiosa nella prevenzione della cistite, che in molti casi sappiamo essere causata proprio da batteri fecali da Escherichia coli, che colonizzano il tratto uro-genitale e, in particolare, la vescica.

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