Salute

Pieno di Vitamina D? Si, ma…la crema solare?

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Scritto da R C

La Vitamina D agisce come un ormone, contribuendo a regolare il metabolismo del calcio e del fosforo, essenziali per la crescita ossea, l’azione del sistema immunitario, il grado di infiammazione e altri processi fondamentali dell’organismo.

La sua importanza è emersa anche durante l’emergenza Covid perché alcuni studi hanno evidenziato che una sua carenza sembrerebbe predisporre a forme più severe del virus.

Questa importantissima Vitamina si trova naturalmente in alcuni alimenti; pesci grassi, come salmone e sgombro, tuorlo d’uovo, funghi, olio di fegato di merluzzo (che ne è ricchissimo), ma viene sintetizzata soprattutto grazie all’esposizione ai raggi solari. Oggi, a diverse latitudini, anche in Italia, soprattutto al Nord, si osservano carenze di questo prezioso elemento, sia a causa dei cambiamenti nelle abitudini dietetiche, che privilegiano alcuni alimenti a scapito di altri ricchi di Vitamina D, sia perché si trascorre sempre meno tempo all’aria aperta.

In estate, dunque, risulta fondamentale poter fare il pieno di Vitamina D, esponendosi il più possibile alla luce solare. I vantaggi di un’abbronzatura al mare sono indiscutibili, tuttavia occorre considerare che un’esposizione eccessiva o scorretta alle radiazioni solari determina anche un aumento dello stress ossidativo, il quale causa invecchiamento precoce, a livello cutaneo e cellulare, ed aumenta anche le possibilità di scottature, eritemi o addirittura di poter sviluppare melanomi e alcuni tipi di carcinoma.

È importante sottolineare che il nostro corpo produce Vitamina D grazie alle radiazioni UVB, perlopiù benefiche, e non alle UVA. In attesa che il dibattito, circa il fatto che le creme solari possano ridurre l’assorbimento di Vitamina D, dia risposte univoche e certe; il consiglio è di valutare rischi e benefici tenendo conto principalmente del proprio fototipo.

Chi ha la pelle chiarissima, ad esempio, deve considerare che, esponendosi al sole senza filtri, aumenta maggiormente il rischio di danni da UVA. Un’esposizione graduale, ad ogni modo, è sempre consigliabile: applicando una crema solare con filtro alto durante i primi giorni di esposizione, per poi ridurre man mano l’SPF, fino a raggiungere un’abbronzatura uniforme, segno che la nostra pelle sta reagendo in modo adeguato, producendo la melanina necessaria per trasformare i fotoni delle radiazioni solari in piccole quantità di calore del tutto innocue.

La melanina è un agente foto-protettivo molto più attivo di qualunque filtro solare… Una volta abbronzati, un’esposizione senza filtri ma con un corretto livello di idratazione (bisogna bere molta acqua!), garantirà il pieno di Vitamina D in modo naturale e senza rischiare scottature o altro, permettendo di immagazzinare importanti scorte anche per periodi in cui c’è poco sole. Esporre braccia e gambe alla luce naturale, non solo in piena estate, ma già a partire dalla primavera e fino ad autunno inoltrato, può aiutare a sintetizzare la Vitamina D necessaria ad affrontare le inevitabili carenze del periodo invernale, durante il quale si possono assumere invece integratori a base di Vitamina D e K: l’azione sinergica delle due componenti consente di ottimizzare l’assorbimento di Vitamina D a livello organico.

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