Benessere al femminile Salute

Quei fastidi intimi che non vanno via da soli

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Scritto da R C

Forse non lo sai, ma i disturbi delle vie urinarie, dovuti perlopiù a batteri presenti nelle vie urinarie (Escherichia Coli nell’80% dei casi), rappresentano la seconda più diffusa causa di infezioni dopo quelle delle vie respiratorie (raffreddori, influenze, bronchiti).

In età fertile colpiscono molto di più il sesso femminile rispetto a quello maschile (30% circa delle donne contro il 12% degli uomini). Generalmente si curano con antibiotici che possono aprire la porta ad altri disturbi “intimi”, quali, ad esempio, le candidosi, in quanto si vanno ad eliminare (oltre ai batteri” cattivi causa della cistite) anche i batteri “buoni” che colonizzano la flora batterica intestinale e vaginale proteggendole dagli attacchi di molte tipologie di patogeni. Tra questi, appunto, anche il fungo della candida, sui quali l’antibiotico non agisce. Ecco allora che alla cistite potrà subentrare la candida, o altro genere di infezione, in un ciclo vizioso che si auto-alimenta, complice l’abbassamento delle difese immunitarie, a seguito dall’assunzione di antibiotici. Anche lo svilupparsi di antibiotico-resistenza nei batteri che colonizzano il tratto urinario, a lungo andare, potrebbe causare nuove cistiti che tenderanno purtroppo a cronicizzare.

Per questo, prima di ricorrere all’antibiotico (che deve essere sempre prescritto dal medico di fiducia), occorre rinforzare le difese dell’apparato urinario, per prepararlo a combattere i patogeni con maggior efficacia.

Inizialmente dovremmo cercare di capire che tipo di cistite ci affligge. Sì, perché esistono diverse cause e fattori scatenanti, non tutti dovuti necessariamente alla contaminazione batterica del tratto urinario.
Oltre alla cistite di tipo batterico, si possono sviluppare cistiti scatenate da agenti di tipo infiammatorio. Nelle cistiti “infiammatorie” la causa del problema è attribuibile a fattori di tipo irritativo: urine troppo acide, o con presenza di ossalati o cristalli, che irritano le pareti della vescica e dell’uretra. In alcuni casi si verificano cistiti dopo i rapporti sessuali, a causa di micro-lesioni sulle pareti vaginali che, in qualche caso, possono diventare terreno fertile per i batteri, spesso di provenienza fecale.

Quindi, per ripristinare l’equilibrio della flora batterica e le difese immunitarie, si deve cercare di eliminare i batteri presenti nelle vie urinarie. Questo può essere fatto mediante l’aiuto di alcuni principi naturali, tra cui il D-Mannosio, il Cranberry (Mirtillo americano) e la Malva.

Il D-Mannosio è uno zucchero semplice che proviene dalla corteccia della betulla e che, in modo naturale, impedisce l’adesione dei batteri alle pareti della vescica legandoli a sé ed eliminandoli attraverso l’urina.

Il Cranberry è ricco di polifenoli come le Proantocianidine e, grazie al suo fitocomplesso, viene da sempre utilizzato per favorire la normale funzionalità delle vie urinarie e il drenaggio dei liquidi corporei, agevolando così l’eliminazione delle scorie e delle sostanze potenzialmente tossiche per l’organismo.

La Malva sylvestris, infine, è una pianta erbacea ricca di mucillagini che svolge un’azione emolliente e lenitiva sulle vie urinarie.

Tra gli integratori in commercio che contengono questi componenti, che agiscono sinergicamente per il benessere delle vie urinarie, troviamo CISTINAM® D e MONUCYST® force.

Oltre all’assunzione di attivi specifici, possono contribuire a risolvere la cistite, alleviarne i sintomi e prevenire potenziali recidive, altre buone abitudini tra cui:
assumere fermenti lattici per via orale per mantenere in equilibrio la flora batterica o anche applicare fermenti direttamente in sede vaginale;
indossare biancheria intima in cotone traspirante evitando indumenti troppo aderenti;
bere spesso acqua, soprattutto durante le stagioni calde, per mantenere “pulite” le vie urinarie;
preferire un’alimentazione a base di frutta e verdura, ovvero alimenti naturalmente ricchi di fibre e di acqua, che agevolano il transito intestinale, l’attività delle vie urinarie e lo sviluppo di batteri “buoni”, oltre a contribuire ad abbassare il livello di acidità delle urine essendo cibi alcalinizzanti.

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